Attualità

martedì 03 marzo 2020

Oltre al covid, ci dovrebbe spaventare anche il riscaldamento globale

Oltre al covid, ci dovrebbe spaventare anche il riscaldamento globale

di Luca Petinari

In piena emergenza da coronavirus, abbiamo ribadito più volte quanto sia importante dare le giuste informazioni e informare in maniera giusta. Ciò significa che lo stato di allerta causato dal COVID-19 è molto preoccupante, soprattutto perché si tratta di una questione seria. Sappiamo infatti, in base al tasso di mortalità, che il virus si posiziona poco più in alto di una normale influenza. Essendo l'influenza una cosa seria che coinvolge milioni di persone in Italia - ma con uno stato di allarme quasi nullo - è bene riposizionare l'allerta da coronavirus a un livello di discorso meno ansiogeno. Anche perché la vera minaccia è un'altra.

In un recentissimo studio pubblicato a inizio anno da un team di scienziati cinesi e statunitensi, è emerso che nei ghiacciai dell'Altopiano tibetano sono "intrappolati" 33 virus risalenti a 15.000 anni fa. Lo studio è stato effettuato esaminando campioni di ghiaccio prelevati dall'altopiano, scavando fino a 50 metri di profondità, per indagare su eventuali agenti patogeni giacenti all'interno del ghiacciaio: qui sono stati scoperti 28 nuovi virus dall'azione sconosciuta.

Nella peggiore delle ipotesi, questi virus potrebbero essere rilasciati nell'atmosfera in seguito allo scioglimento dei ghiacciai. "Il ghiaccio ospita diversi microbi, ma i virus associati e il loro impatto sui microbiomi del ghiaccio sono ancora inesplorati", dice uno dei firmatari dello studio. E lo scioglimento dei ghiacciai preoccupa due volte gli scienziati: "Come minimo, tutto questo potrebbe portare alla perdita di archivi microbici e virali, ma nel peggiore dei casi, lo scioglimento del ghiaccio potrebbe rilasciare agenti patogeni nell'ambiente".

"Questa situazione potrebbe scatenare una piaga incurabile che potrebbe compromettere l'esistenza della vita sul pianeta. I pericoli racchiusi nel ghiaccio sono reali e, con gli aumenti dello scioglimento del ghiaccio in tutto il mondo, aumentano anche i rischi derivanti dal rilascio di microbi patogeni nell'ambiente", scrive Scott Rogers, un professore della Bowling Green State University e autore del libro Scongelare antichi microbi: genomi emergenti in un mondo più caldo. Nel 2016, dice sempre Rogers, un microbo rilasciato dal ghiaccio ha creato un focolaio in Serbia, causato dallo scioglimento del permafrost, in cui otto persone sono risultate positive all'antrace.

Sappiamo che il riscaldamento globale è un serio pericolo a prescindere da questo studio, e che è collegato anche all'attività che l'uomo svolge su questo pianeta. Da questo punto di vista, è interessante vedere come l'emergenza coronavirus in Cina abbia notevolmente migliorato la qualità dell'aria e ridotto l'inquinamento. Un'azione che fa bene al pianeta e "ammorbidisce" l'emergenza (questa sì che lo è) del cambiamento climatico, ma che fa molto male all'economia. Chissà che queste due correlazioni non siano uno spunto per future decisioni politiche, in direzione del bene di tutti.

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