Cultura

mercoledì 28 agosto 2019

Abbiamo intervistato Blub, l'artista che ha sommerso Pesaro e dintorni nella sua arte

Abbiamo intervistato Blub, l'artista che ha sommerso Pesaro e dintorni nella sua arte

di Luca Petinari

Durante questa calda estate avrete sicuramente sentito parlare di Blub, lo street artist che con le sue opere ha lasciato il segno in diversi punti di Pesaro e non solo. La peculiarità di questo artista, è che in tutte le sue installazioni sono raffigurati personaggi appartenenti al mondo dell'arte immersi nell'acqua. Dalla Ragazza con l'orecchino di Perla ai Duchi del Montefeltro, fino a Van Gogh, Dalì e Totò. Tutti riconoscibilissimi, tutti avvolti da questa patina blu e dall'immancabile mascherina da sub. "L'arte sa nuotare" è il nome di questo progetto partito qualche anno fa e che sta riscuotendo parecchio successo anche grazie ai social network. Data la piacevole visita nel nostro territorio, la Pro Loco di Candelara ha deciso addirittura di dedicargli una mostra, a cui è seguita una nuova installazione di Blub e delle sue opere, questa volta nel Comune di Terre Roveresche. Un interesse verso il nostro territorio che ci ha spinto a volerne sapere di più su questo artista e sulla sua arte. Allora lo abbiamo intervistato.

La Venere di Botticelli sommersa

Innanzitutto, che ci fai dalle nostre parti? 

Bè, è da quando  ho realizzato la coppia versione sub del Federico e la moglie, i duchi di Urbino, avevo voglia di passare dalle vostre parti, quest'anno spingendomi verso le vostre coste, ho approfittato per lasciare i miei sub "omaggi". 

La Pro Loco di Candelara mi ha poi chiesto di fare una mostra nel suo Borgo, e quindi eccomi ancora dalle vostre parti.

Tra le tue opere più celebri sono raffigurati anche i Duchi del Montefeltro: oltre all'opera di Piero della Francesca, conoscevi già il nostro territorio? 

Sì loro sono stati tra i miei primi personaggi, le marche le ho attraversate però molto velocemente prima di essere Blub.

Ci spieghi meglio il tuo progetto "l'arte sa nuotare"? 

Il progetto nel percorso, già nato in modalità istintiva, ha preso corpo e sostanza grazie a come è stato recepito e accolto dalle persone comuni che si imbattevano con i Blub per strada. Fin dall'inizio i feedback che mi arrivavano erano entusiasti, mettevano allegria, una possibilità di fare un turismo culturale non consueto. Quello che trasmetto con questo progetto è la mia espressione di come intendo vivere la vita, creare e riportare con una luce nuova le bellezze che l'arte del passato e del presente hanno insite in loro, ma sdrammatizzandone il significato. Un po' come vivo e penso...ma non sempre mi riesce.

Blub a Candelara

Come scegli i personaggi da "immergere" nelle tue opere?

I personaggi sono degli archetipi, nei quali le persone si identificano o le sentono più vicine, che hanno lasciato e condiviso col mondo un segno positivo di bellezza, grandezza, positività, qualità che ognuno di noi possiede già.

Le tue opere stanno ottenendo grande successo grazie anche alla spinta di Instagram: qual è il tuo rapporto con i social network?

Un rapporto a modo mio, non sono molto attivo, posto i miei lavori appena finiti, ci pensano gli altri praticamente a fare il lavoro che dovrei fare io, ma non sono bravo.

I social sono un grande aiuto, hanno un grande valore, riescono a collegare in tempo reale persone di qualsiasi parte del mondo in un attimo, è una cosa grandiosa, e ne sono grato. 

Allo stesso tempo può nuocere alla nostra sfera psicologica se ne veniamo fagocitati, anche in questo caso siamo noi che dobbiamo essere abili e accorti a come usiamo questi mezzi.

La street art deriva dal fatto che le opere sono fruibili da tutti in una sorta di museo urbano a cielo aperto. Ora, con i social, le stesse sono visitabili anche in rete da persone che non stanno realmente girando per le vie di una città. Questo, secondo te, amplia la street art come forma d'arte o la trasforma in qualcos'altro? 

La street art è una forma d'arte in qualsiasi contesto, e come l'arte dentro i musei o gallerie ce n'è di tutti i tipi,  in rete abbiamo possibilità prima impensabili di avvicinarci ad essa. Certo che siamo bombardati di informazioni, e non solo nel campo dell'arte, non so se questo la può trasformare in qualcos'altro. Tutto diventa più alla portata di tutti, sicuramente c'è meno reverenzialita' perché più vicina.

Diventa stimolante e viene simulata anche da chi mai prima d'ora si era avvicinato a qualsiasi forma artistica. Come a risvegliare la scintilla artistica che sotto sotto abbiamo tutti.

Le tue opere hanno una stretta relazione con l'ambiente: oltre ad avere il mare come palcoscenico, sono realizzate su materiali biodegradabili e che non rovinano l'apparato nelle quali vengono installate. Sei sensibile alla tematica ambientale? 

Certamente. Tutto parte dal singolo, se fumo cerco dove poter spegnere il mozzicone o lo butto in strada e via?

Sono in spiaggia al mare, quando vado via sto attento a lasciare tutto pulito o me ne frego, tanto ci sarà qualcuno che pulisce per me?

Ho rispetto per gli altri o il luogo dove mi trovo? 

L'ambiente è fatto di noi, noi siamo l'ambiente...sarà banale la risposta ma non dobbiamo aspettarci i cambiamenti magari dagli ambientalisti o dalle strutture competenti, dovremmo rivolgere il dito indice a noi stessi e cambiare noi in prima persona il modo di rapportarci con l'esterno, soprattutto nelle piccolissime cose.

In quanto street artist sono al limite, perché comunque mi esprimo nelle strade e senza chiedere il permesso, per questo cerco di fare un lavoro pulito e di molto rispetto per dove scelgo di intervenire. Questo viene colto dalla stragrande maggioranza delle persone.


Ritratto di Lunia Czechowska di Modigliano nel mare di Blub

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