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lunedì 28 novembre 2022
Tutto il Consiglio di Amministrazione della Juventus si è dimesso, lascia anche il presidente Andrea Agnelli

di Gazzetta
Il Consiglio di Amministrazione della Juventus si è dimesso in blocco. Alle prime indiscrezioni del tardo pomeriggio sono seguite le azioni ufficiali: a rassegnare le proprie dimissioni in serata, in un consiglio straordinario che si è tenuto alla Continassa, sono stati il presidente Andrea Agnelli, il suo vice Pavel Nedved, l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene (al quale è stato chiesto di restare) e i membri Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Keywood. Il coinvolgimento dell’organo nell’indagine Prisma, aperta dalla Procura di Torino con l’accusa di falso in bilancio, e le ultime contestazioni della Consob, che hanno spinto a rivedere il progetto di bilancio da approvare e far slittare per due volte l’assemblea degli azionisti (fissata adesso il 27 dicembre) hanno portato alla decisione unanime di fare un passo indietro.
Si chiude una delle epoche più vincenti del club, che dall’insediamento di Andrea Agnelli alla presidenza (19 maggio 2010) ha raggiunto tra gli altri il record di nove scudetti consecutivi. La Juventus ha conquistato 18 trofei: 9 scudetti, 4 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane. E raggiunto due volte la finale di Champions League, nel 2015 e nel 2017. Agnelli ha sempre voluto al suo fianco Pavel Nedved, già bandiera della Juve da calciatore e in questi anni vice presidente: il ceco era stato proposto da Exor il 12 ottobre 2010 come consigliere d’amministrazione, il 27 dello stesso mese era diventato a tutti gli effetti uno degli undici membri del board della società bianconera e successivamente, dal 23 ottobre 2015, è diventato il vice di Agnelli. Un po’ come Maurizio Arrivabene ha preso un ruolo di prima linea - diventando l’ad della Juventus - a partire dall’estate 2021, dopo aver fatto parte del Cda bianconero dal 2011 da consigliere indipendente.