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venerdì 12 febbraio 2021

Megabox, Dapic scalpita per il debutto: «Voglio dare il mio contributo»

Megabox, Dapic scalpita per il debutto: «Voglio dare il mio contributo»

di Ufficio Stampa / Giacomo Mariotti

In attesa del ritorno in campo, in casa Megabox prosegue il lavoro in palestra. In settimana le tigri hanno svolto un paio di allenamenti congiunti con altre formazioni di A2 (Montale e Ravenna), e domenica si misureranno, sempre in trasferta, alle 17 con il Bisonte Firenze (A1).

Una delle atlete per la quale c’è più curiosità è innegabilmente Barbara Dapic, opposto croato giunto a Vallefoglia a fine anno ma subito appiedato da un banale infortunio ad un dito che non ha permesso alla giocatrice di scendere in campo nelle ultime giornate della regular season. Ora Il recupero è quasi completo, e alla ripresa dell’attività Dapic sarà a tempo pieno nell’organico della formazione biancoverde.

“Non vedo l’ora che ricomincino le partite ufficiali!” dice Barbara “Non ne gioco una dal 6 dicembre scorso, e ho molta voglia di dare il mio contributo per la Megabox. Dopo due mesi di allenamenti con le mie compagne confermo la mia prima impressione: siamo un bellissimo gruppo ed una squadra che può fare molto bene anche nella seconda fase del campionato e nei play-off. Lavoriamo tanto in palestra,ogni giorno non vedo l’ora che arrivi l’allenamento. Mi piace molto lavorare con Bonafede perché ci insegna tanto, per noi è più che un allenatore perché parla molto con noi e ci dà insegnamenti che ci sono utili non solo in palestra ma anche nella vita. È un vero e proprio mentore per noi. Un’altra cosa che mi piace di lui è che se una cosa non va ce la fa notare subito, non appena succede, chiarendo all’istante quello che non va. Sto molto bene con le mie compagne: sin dall’inizio, nonostante l’infortunio mi impedisse di allenarmi, mi hanno subito fatto sentire una di loro, non un’estranea. In particolare, ho legato molto con Giulia Bresciani, che conoscevo sin dai tempi di Chieri, in A1. Lei parla bene inglese e mi aiuta tanto anche per imparare la lingua”.

Come ti sei accostata alla pallavolo? “Da ragazzina ho praticato calcio, tennis e nuoto oltre alla pallavolo, che ho ripreso e mollato più volte sino ai 14 anni. Da lì in poi, mi ci sono dedicata completamente, ma il vero innamoramento è arrivato l’anno dopo, quando a Spalato, dove sono nata, è venuta a giocare la Foppapedretti Bergamo in Champions League. Io ero a vedere la partita, e fui subito colpita dalla divisa della squadra italiana e, soprattutto, da quante ragazze come me, alla fine, assediavano Francesca Piccinini con richieste di autografi. Mi sono detta che da grande avrei voluto essere come lei!”.
Quando non ti alleni cosa fai? Oltre alla pallavolo cosa c’è nella tua vita? “Ascolto musica soft, parlo un sacco con amici e familiari, soprattutto con mia madre e le mie due sorelle sto ore al telefono. Poi guardo film e serie Tv, leggo poesie e testi scientifici e adoro il mare di Pesaro: una delle cose che amo di più è andare sul lungomare a bermi un caffé e a leggere”.


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