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giovedì 01 agosto 2024
Olimpiadi: Carini si ritira dopo 46 secondi contro Khelif, proseguono le polemiche sulla pugile algerina
di Gazzetta
Sono passati 46 secondi dall’inizio del match degli ottavi di finale dei welter (66 kg). Angela Carini va verso l’angolo e dice: “Mi ha fatto malissimo, non voglio continuare”. Emanuele Renzini, il direttore tecnico azzurro, risponde: “Te la senti almeno di finire la prima ripresa? Così abbiamo un po’ di tempo per parlarne e decidere”. Angela risponde scuotendo la testa. E si ritira. Scendendo dal ring ripeterà più volte: “Non è giusto…”.
Imane Khelif alza le braccia nel tripudio di bandiere algerine e le polemiche, già piovute in abbondanza, si moltiplicano.
Polemiche
La partecipazione all’Olimpiade di Imane è diventato un caso ben prima di cominciare a combattere sul ring. L’algerina ha un tasso di testosterone più alto rispetto al livello medio delle donne. Per usare la terminologia dell’Istituto superiore di Sanità è “intersex”, ovvero ha "variazioni innate (presenti fin dalla nascita) nelle caratteristiche del sesso, che non rientrano nelle tipiche nozioni del corpo femminile”. Il Cio le ha consentito di partecipare ai Giochi, così come alla taiwanese Lin Yu Ting. L’Iba, la federazione pugilistica mondiale, l’aveva esclusa dalla finale iridata dello scorso anno a Nuova Delhi. Una disparità di vedute che ha lasciato perplessi tutti, a partire proprio da Angela Carini, che quando ha visto sorteggiato il suo nome accanto a quella dell’algerina ha sospirato. “Tutto quello che è accaduto prima dell’incontro non ha influito assolutamente, non sono nessuno per giudicare. Sono salita sul ring, ho fatto il mio dovere da pugile, ho provato a combattere a prescindere da polemiche o altro. Era la mia Olimpiade, volevo vincere”. I colpi ricevuti sono stati due in quel minuto scarso. “Al secondo preso sul naso non respiravo più, sono andata dal maestro e con maturità e coraggio ho detto basta. Perché servono coraggio e maturità per fermarsi. Non me la sono più sentita di combattere”.
La replica algerina
Dopo le polemiche italiane, dall'Algeria arriva la dura replica del locale comitato olimpico, che "denuncia nei termini più forti gli attacchi dannosi e immorali diretti contro la nostra illustre atleta, Imane Khelif, da alcuni media stranieri, bugie che consideriamo del tutto ingiuste”.
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