Politica
sabato 30 agosto 2025
Vitri: "La salute mentale è salute, Marche fanalino di coda in Italia"
news«La salute mentale è salute, senza etichette o ghettizzazioni».
È da questa convinzione che la consigliera regionale Micaela Vitri è partita nel suo intervento alla Festa Democratica di Vallefoglia, in un dibattito dedicato alle criticità del sistema sanitario marchigiano.
Insieme al consigliere comunale Riccardo Bernardi e alla psichiatra Ketty Pesaresi, segretaria FP CGIL Medici Marche, coordinati dal giornalista Luca Senesi, sono stati analizzati numeri e testimonianze che delineano una situazione definita «drammatica».
Negli ultimi due anni, tra gli ospedali di Pesaro, Fano e il centro di Galantara, si sono persi 13 medici tra psichiatri e psicologi, non per pensionamenti ma per scelte professionali diverse.
A Galantara, un tempo punto di riferimento per i disturbi alimentari, da cinque anni è venuta meno la presa in carico dei minori, costretti a rivolgersi al Salesi di Ancona. A Muraglia, la cittadella della salute mentale è in fase di smantellamento, con pazienti trasferiti altrove senza continuità terapeutica.
I dati confermano il quadro: l’Italia investe appena il 3% della spesa sanitaria nella salute mentale, le Marche ancora meno con il 2,1%, pari a 75 milioni su 150 previsti.
La spesa annua pro capite si ferma a 42 euro (38 nell’Area Vasta 1) contro gli 81 previsti per legge.
A fronte di uno standard nazionale di 1.050 operatori, nelle Marche ne sono presenti solo 700, con un deficit di oltre 350 figure professionali.
Secondo il Sole 24 Ore, sulla base dei dati della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica, la regione risulta ultima in Italia per assistenza psichiatrica.
«Sono stati cinque anni di inerzia da parte della Giunta Acquaroli – ha aggiunto Vitri – nonostante le mie 33 interrogazioni, di cui 9 come prima firmataria. Nessuna risposta concreta, solo parole. È stato il periodo peggiore per la salute mentale nelle Marche». Tra le priorità indicate per il futuro: potenziare il personale, garantire servizi H24, investire in prevenzione, coinvolgere le associazioni familiari, sostenere progetti di autonomia e combattere lo stigma. «Bisogna eliminare sprechi e carrozzoni come ATIM, che hanno assorbito oltre 12 milioni in due anni, e spingere il Governo a destinare meno risorse alla spesa militare e più alla sanità», ha concluso la consigliera.