Politica
giovedì 29 dicembre 2022
Vitri: "La Regione si mangia il San Bartolo cancellando l'autonomia con una legge approvata in piena notte"

di Ufficio Stampa
“Un blitz antidemocratico alle quattro del mattino, dopo 17 ore ininterrotte di Consiglio regionale, solo per provare a nascondere la legge che gonfia da 5 a 7 i componenti del Consiglio del Parco San Bartolo. Ho ribadito in Consiglio regionale tutta la mia contrarietà – dichiara la consigliera regionale PD, Micaela Vitri - all’imposizione come urgenza, senza aspettare nemmeno i 15 giorni per i pareri di Cal (Consiglio delle Autonomie Locali) e Crel (Consiglio regionale dell’Economia e del lavoro), della proposta di legge n.97 del Consigliere Baiocchi di modifica di “Riordino degli Enti di gestione dei Parchi Naturali regionali”.
Ho criticato duramente questa legge già in Commissione Ambiente, perché la ritengo non solo un atto di prepotenza anticostituzionale e lesivo di tutta la comunità del Parco San Bartolo, ma credo che dimostri anche il senso che i firmatari attribuiscono al proprio ruolo: l’urgenza è solo per aumentare il potere della Regione per scavalcare così pesantemente due Sindaci e un Presidente di Provincia. Come se il parco naturale fosse un giocattolo e non un ente, la cui autonomia è riconosciuta dall’art. 24 della legge Quadro nazionale n. 394/1991.
Ora invece questa nuova norma regionale – prosegue Vitri - porta i componenti del Cda del Parco San Bartolo da cinque a sette “senza costi”, ci è stato detto, perché avranno solo rimborsi spese. Ma allora perché è stato così importante gonfiare questo Cda con urgenza? È vero che l’attuale, composto da cinque membri, è scaduto il 23 settembre, ma è già stato prorogato e nominati i nuovi membri. La Giunta Acquaroli, che vuole governare i processi locali dal palazzo, però non li ha ancora riconosciuti ufficialmente, con il risultato che il Presidente del San Bartolo, operando in prorogatio, può firmare solo atti di ordinaria amministrazione da mesi e ormai non sarebbe cambiato nulla per qualche giorno in più.
Alla Pdl 97 però è stato dato carattere di urgenza, infilandola con un blitz dopo il bilancio di previsione, l’atto più importante del Consiglio, che anche quest’anno è terminato alle quattro di mattina, senza nemmeno rispettare la procedura dei pareri di Cal e Crel, che ha protestato e criticato la Regione duramente. Perché allora considerarla così urgente? Forse per far passare le modifiche in sordina? Forse per accontentare qualcuno?
La cosa certa – aggiunge Vitri - sono le risorse del territorio: nel 2022 la giunta Acquaroli ha messo 30.000 euro per il centro visite contro gli 841.000 euro ottenuti dall’ente Parco con la co-progettazione del Comune di Pesaro. Lo stesso Comune ha investito altri 14.000 euro per il recupero del sentiero delle passioni e sempre nello stesso anno sono stati vinti 470.000 euro tramite un bando europeo per il ripristino della strada del mare. Inoltre, sempre il Comune di Pesaro, ha spesi 177.000 euro per efficientamento e riqualificazione della nuova sede, oltre a 80.000 euro per migliorie e accessibilità. Ma la domanda più importante è: sono queste le urgenze? Aumentare due “poltrone” all’alba delle feste di Natale? Io credo che le urgenze siano ben altre: guardie mediche chiuse, lunghe liste d’attesa per le visite mediche, caro energia, rette dei nidi che nelle Marche sono le più care d’Italia….e invito quindi i Consiglieri regionali di destra a dare un altro valore al proprio ruolo rispettando i cittadini che ci hanno votato.
Il Consigliere Baiocchi – conclude Vitri -, oggi Presidente della commissione sanità regionale, doveva impegnarsi in obiettivi per il territorio. Invece si è distinto per aver gonfiato il Cda del Consiglio del Parco San Bartolo e cancellato la nomina della Provincia (che ha invece competenza delle strade provinciali nel parco e di edifici di pregio storico come Villa Caprile). Al tempo stesso nessun impegno importante risulta nel bilancio, a cui hanno aggiunto le “mancette” da 80mila euro esatti gestiti da ciascun consigliere di maggioranza e sottratte a priorità per famiglie, imprese e sanità pubblica”.