Politica

sabato 27 febbraio 2021

Varotti (Confcommercio): «Imprese alla canna del gas e ristori bloccati ma il "nuovo" Governo cosa fa?»

Varotti (Confcommercio): «Imprese alla canna del gas e ristori bloccati ma il "nuovo" Governo cosa fa?»

di Amerigo Varotti, direttore generale Confcommercio Marche Nord

"I congrui ristori" promessi dal Presidente Draghi non si vedono mentre, come succedeva prima (nonostante che segretari di partiti al Governo manifestino in piazza invece che modificare i DPCM o fare i decreti !!), si rinnovano le chiusure di ristoranti e si protraggono le limitazioni e le chiusure.

E’ il caso del DECRETO RISTORI 5 che il precedente governo aveva predisposto a seguito dello stanziamento di 32 miliardi (di scostamento del debito) per aiutare le imprese in difficoltà con adeguati ristori (sulla base del fatturato 2020 rispetto al 2019), l’estensione della cassa integrazione e dello stop ai licenziamenti.

Purtroppo il Decreto che il Ministro Gualtieri stava definendo si è ARENATO GRAZIE A MATTEO RENZI ed alle dimissioni del Governo Conte.

Ora sono passati già 15 giorni dalla costituzione del nuovo governo ma del Decreto non c’è  traccia.

Il nuovo Ministro Franco (proveniente da Bankitalia!!) dovrebbe urgentemente mettervi mano indicando i criteri da usare per erogare i ristori (confidiamo che siano previsti per ristoranti, alberghi, palestre e lavoratori dello spettacolo e della cultura) e dovrà tener conto delle parole di Draghi che ha dichiarato di voler scegliere “TRA QUALI ATTIVITA’ PROTEGGERE E QUALI ACCOMPAGNARE AL CAMBIAMENTO” (dichiarazioni che se fossero state fatte dal precedente Governo avrebbero innescato polemiche e commenti. Ma ora tutto tace !!).

Insomma è necessario che il Governo si dia una mossa perché le aziende ed i lavoratori sono al limite della sopravvivenza e, inspiegabilmente, sempre i soliti settori (gli altri sono privilegiati?) sono obbligati a nuove chiusure.

Perché se per questi due mesi di grave ritardo nell’erogazione dei ristori la responsabilità sta tutta nelle spericolate manovre renziane, il dilatarsi delle decisioni e dei ristori sta tutto nelle mani del cosiddetto "governo dei capaci".

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