Politica

mercoledì 10 febbraio 2021

Utilizzo anticorpi monoclonali, Biancani: "Bene l'ok dell'AIFA, la Regione definisca quanto prima le modalità di utilizzo"

Utilizzo anticorpi monoclonali, Biancani: "Bene l'ok dell'AIFA, la Regione definisca quanto prima le modalità di utilizzo"

di Ufficio Stampa Andrea Biancani

«Un'opportunità da cogliere anche nelle Marche, per contrastare il virus, tutelare i soggetti con maggiore rischio di aggravamento e ridurre l'ospedalizzazione». 

Così il consigliere regionale Andrea Biancani (Pd) commenta il via libera all'utilizzo in Italia degli anticorpi monoclonali e in un'interrogazione, di cui è primo firmatario, sottoscritta dalla consigliera Micaela Vitri con tutto il Gruppo Pd, chiede alla Giunta regionale di stabilire quanto prima le direttive per utilizzarli. Nei giorni scorsi il Ministro Speranza ha autorizzato, con decreto, la loro distribuzione, sulla base delle indicazioni dell'Agenzia Italiana del Farmaco e del Consiglio Superiore di Sanità. 

«Sui benefici derivanti dall’utilizzo degli anticorpi monoclonali, come puntualizza la Commissione tecnica scientifica dell'AIFA, la ricerca prosegue per avere ulteriori dati scientifici – spiega Biancani - ma, in considerazione della situazione emergenziale, si ritiene possano costituire, in via straordinaria, una terapia per alcuni soggetti Covid-positivi che hanno una determinata situazione di rischio». 

Nel parere espresso lo scorso 5 febbraio, la Commissione individua un preciso target di pazienti da poter trattare, ovvero persone non ospedalizzate, con sintomi lievi rilevati da non più di 10 giorni e con determinati fattori di rischio (es. malattia renale cronica, diabete non controllato, immunodeficienze eccetera). La scelta in merito alle modalità di prescrizione, come pure la definizione degli specifici aspetti organizzativi, "potrà essere lasciata alle singole Regioni". 

«Il loro utilizzo, all'esordio dei sintomi, potrebbe essere utile nelle persone che hanno un maggiore rischio di aggravamento. La somministrazione della terapia – aggiunge Biancani - va effettuata con infusione venosa e con successiva osservazione in un ambiente, come quello ospedaliero, che consenta la tempestiva gestione di eventuali reazioni. Per questo, se vogliamo cogliere fin da subito questa nuova opportunità, è necessario che la Regione predisponga le direttive per il nostro Sistema sanitario regionale, le modalità di prescrizione, quali soggetti potranno somministrarla e in quali ambienti. Presentarla come una terapia possibile su ampia scala non è corretto, ma nei pazienti ad alto rischio di evoluzione del virus, se applicata precocemente, può evitare l'aggravamento, l'ospedalizzazione, fino al ricorso, nei casi più complessi, alla terapia intensiva. Questo è un aspetto importante prima di tutto per abbassare la mortalità e, indirettamente, potrebbe avere un effetto positivo anche nell'indice Rt». «L'emergenza sanitaria non è ancora finita – conclude Biancani –, ma il piano vaccinale, finalmente definito, unito all'utilizzo di nuove cure, come quella degli anticorpi monoclonali, ci fanno sperare in un ritorno, seppur lento, alla normalità».


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