Politica
giovedì 19 giugno 2025
Urbino isolata da Roma, Scaramucci (PD): "Chiediamo il ripristino della tratta diretta in autobus"

«Urbino, città patrimonio UNESCO e simbolo del Rinascimento italiano, è oggi paradossalmente isolata dalla Capitale».
È la denuncia di Federico Scaramucci, consigliere comunale del Partito Democratico, che con una interrogazione presentata in Consiglio comunale solleva il caso dell’assenza di un collegamento diretto in autobus tra Urbino e Roma, un tempo attivo e oggi inspiegabilmente soppresso.
Un disagio concreto che, secondo il consigliere, penalizza non solo i turisti e i cittadini, ma anche l’intera comunità universitaria e il tessuto socio-economico locale.
«Un tempo – ricorda Scaramucci – esisteva una tratta essenziale per studenti, lavoratori e visitatori. Oggi Urbino, nonostante sia sede di un capoluogo di provincia, è l’unica in Italia a non avere un collegamento diretto con Roma tramite mezzi pubblici».
Da qui l’appello alle istituzioni competenti, alle aziende del trasporto pubblico e agli enti locali affinché si adoperino per ripristinare il servizio di autobus Urbino–Roma, con almeno una corsa giornaliera.
«Si potrebbero coinvolgere l’Università di Urbino e l’ERDIS (Ente Regionale per il Diritto allo Studio) per sostenere e cofinanziare la riattivazione della tratta – aggiunge Scaramucci – a beneficio della comunità accademica e della città intera».
La proposta ha una valenza strategica che va ben oltre la semplice mobilità: si tratta, secondo il consigliere PD, di combattere l’isolamento infrastrutturale, valorizzare il turismo anche nei mesi non estivi, facilitare la mobilità degli studenti e dei pendolari e rafforzare il legame istituzionale e culturale con Roma.
«È il momento di agire – conclude Scaramucci –. Restituire a Urbino un collegamento diretto con la Capitale significa riconoscerle il ruolo che le spetta all’interno del sistema nazionale, culturale e universitario. Non possiamo permettere che una città come la nostra resti ai margini per colpa di scelte miopi e disattenzioni politiche».