Politica

venerdì 08 settembre 2023

A un anno dall'alluvione, Biancani e Vitri: "Dopo annunci e passerelle, restano ritardi e mancate promesse"

A un anno dall'alluvione, Biancani e Vitri: "Dopo annunci e passerelle, restano ritardi e mancate promesse"

di Ufficio Stampa

A pochi giorni dal primo anniversario della tragica alluvione del 15 settembre, il Vicepresidente del Consiglio regionale Andrea Biancani e la consigliera Micaela Vitri tracciano un bilancio di quanto è stato fatto e delle criticità irrisolte.

"Dopo gli annunci e le passerelle – denunciano Biancani e Vitri – restano i ritardi e le mancate promesse. Solo spiccioli sono stati liquidati a cittadini e imprese, mentre restano al palo gli investimenti per le opere pubbliche.

Il Governo ha ripetutamente annunciato lo stanziamento di 400 milioni di euro in tre annualità. La premessa è che rispetto al fabbisogno, circa 1 miliardo di danni, questo importo rappresenta il 40% di ciò che servirebbe. Alla Regione sono stati trasferiti i primi 100milioni lo scorso marzo, più esattamente sono arrivati nelle casse regionali 96,7 milioni di euro, ma le liquidazioni vanno a rilento".

I ritardi accumulati stanno mettendo in difficoltà tutti i territori coinvolti. Focalizzando l'attenzione su Cantiano, il comune più colpito nella provincia di Pesaro-Urbino, dove in 7 ore un anno fa le precipitazioni hanno raggiunto i 420 millimetri, la somma ad oggi liquidata per gli interventi di somma urgenza ammonta a 532.311 euro, pari a circa il 33% di un fabbisogno di 1.620.000 euro, già anticipato dall'amministrazione. Per quanto riguarda i contributi di autonoma sistemazione, il Comune solo nei primi otto mesi ha anticipato oltre 120.000 euro a 28 nuclei familiari e ad oggi ne ha ricevuti a rimborso solo 20mila, pari al 15%.

Sul fronte degli aiuti a privati e aziende. Ai cittadini sono stati liquidati un totale di 895.000 euro su 5.194.625 (17% circa), alle imprese 1.080.651 su 9.196.069 (12% circa). "Vogliamo almeno sperare che i futuri ristori vengano calcolati in proporzione al danno materiale subito, evitando finanziamenti a pioggia, come è stato fatto con i 5000 euro a famiglia e i 20mila euro ad azienda. Ricordiamo inoltre che la Regione ha scelto di stanziare 8 milioni di euro per il sostegno al credito, mentre noi chiedevamo contributi a fondo perduto per ripristinare subito un minimo di tessuto economico e i servizi".

Aprendo il capitolo delle opere di ripristino del patrimonio pubblico e degli interventi di riduzione del rischio idraulico, a fronte di una stima di oltre 50milioni di danni, alcun investimento è stato fatto. "Zero trasferimenti ad oggi per avviare queste opere – evidenziano - nonostante sia urgente intervenire per ripristinare le fogne e gli impianti di depurazione, per liberare le canditoie e le condotte".

"Tirando le somme – concludono Biancani e Vitri – se l'Emilia Romagna lamenta ritardi, le Marche non stanno meglio. La Regione continua a non ascoltare i Comuni che da mesi chiedono l'apertura di un ufficio tecnico-amministrativo di supporto, serve una struttura ad hoc che coordini le procedure e affianchi le amministrazioni. Per superare le lungaggini burocratiche e gli impedimenti formali occorrono soluzioni in deroga e un coordinamento efficace, così come era stato d'altronde promesso a sindaci e cittadini dalla Regione".

Altrettanto preoccupanti i dati relativi alle altre due calamità che hanno colpito le Marche negli ultimi mesi, il sisma dello scorso 5 novembre e la nuova alluvione del 25 maggio.

"Per far fronte alle conseguenze del terremoto di novembre sono stati stanziati dal Governo 4,8 milioni di euro, rispetto ad una stima dei danni che supera i 100 milioni. Ad oggi né gli enti pubblici, né i cittadini, né le imprese hanno ricevuto alcuna informazione su ristori o finanziamenti, lasciati soli, senza alcuna certezza. Stiamo parlando di interventi per la messa in sicurezza di scuole, teatri, musei, chiese, abitazioni private, edifici industriali. Non si sa nulla, neppure quali danni saranno riconosciuti oppure no". Infine, in ordine di tempo, l'ondata di maltempo dello scorso maggio. "Sono stati stanziati 4 milioni di euro, considerando i primi sette comuni coinvolti (Fano, Gabicce Mare, Monte Grimano Terme, Montelabbate, Pesaro, Sassocorvaro e Urbino), ma in realtà i centri colpiti sono oltre 100 nelle Marche, con una stima che supera i 300 milioni di danni. Ad oggi la lista dei comuni non è stata ancora ampliata e nella provincia di Pesaro-Urbino non è ancora arrivato un euro a privati e imprese. Solo il Comune di Pesaro, per i lavori di somma urgenza, ha bisogno di investimenti per oltre 500 mila euro".

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