Politica

mercoledì 28 maggio 2025

Stretta sui visti per studenti stranieri negli Stati Uniti: sospesi i colloqui e controlli estesi ai social media

Stretta sui visti per studenti stranieri negli Stati Uniti: sospesi i colloqui e controlli estesi ai social media

“Che siano studenti o meno, non prendiamo molto seriamente il processo di controllo di chi vuole venire negli Stati Uniti”. 

Lo ha dichiarato la portavoce del Dipartimento di Stato americano Tammy Bruce, difendendo le nuove restrizioni sui visti per studenti stranieri volute dall’amministrazione Trump. 

“È paradossale - ha aggiunto - che ci si scandalizzi per misure di sicurezza che ogni Paese dovrebbe adottare”.

Secondo quanto riportato da Politico, un cablogramma firmato dal segretario di Stato Marco Rubio ordina alle ambasciate e ai consolati USA di sospendere con effetto immediato i colloqui per i visti destinati a studenti e programmi di scambio culturale. 

Una mossa che potrebbe preludere a una stretta ancora più dura, con controlli estesi anche all’attività online dei richiedenti, inclusa la presenza su piattaforme social come Facebook e Instagram.

Il provvedimento rischia di rallentare drasticamente l’iter per l’ottenimento dei visti e preoccupa le università americane, che ogni anno accolgono circa un milione di studenti internazionali. 

Si tratta di una componente cruciale non solo per la vita accademica, ma anche per la sostenibilità economica degli atenei, in particolare quelli di alto profilo.

Tra le voci più critiche, quella di Alan Garber, presidente di Harvard, che ha espresso profonda preoccupazione per la piega presa dalla politica federale. 

Intervistato dalla National Public Radio, Garber ha definito “incomprensibile” il taglio dei fondi pubblici alla ricerca: “Non sono un regalo, ma risorse assegnate per progetti ritenuti di alta priorità nazionale”.

Il presidente Trump ha infatti ordinato la cessazione di tutti i contratti federali con Harvard, con un ulteriore taglio di 100 milioni di dollari. 

Una decisione che segna la rottura definitiva tra la Casa Bianca e uno degli atenei più prestigiosi del mondo. 

“Serve fermezza nella difesa della missione delle università americane”, ha dichiarato Garber, invitando gli altri atenei a unirsi in una risposta corale.

Intanto, le nuove direttive sui visti non riguarderanno più soltanto gli studenti già iscritti coinvolti in proteste pro-Gaza, come avvenuto in passato, ma si applicheranno in modo più ampio e preventivo. 

I consolati, si legge nel cablogramma, non dovranno fissare nuovi appuntamenti fino a nuove istruzioni. 

Una svolta che rischia di mettere a dura prova l’attrattività internazionale del sistema universitario statunitense.

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