Politica

martedì 29 ottobre 2024

Sì alla statalizzazione della scuola La Giostra: dal Consiglio comunale di Pesaro arriva il via libera

Sì alla statalizzazione della scuola La Giostra: dal Consiglio comunale di Pesaro arriva il via libera

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro

L’approvazione della variazione al Bilancio di previsione 2024-26 e il via libera alla proposta di statalizzazione de La Giostra di via Filzi. Questi i temi principali discussi nel Consiglio comunale di oggi, che si è aperto con l’intervento del consigliere Marinucci, che ha invitato il Consiglio comunale a porre attenzione sui temi importanti: «Proponiamo un concorso rivolto a giovani studenti, per tenere alta l’attenzione sulla violenza sulle donne, sulle morti sul lavoro e sulle strade».  La consigliera Palazzi: «Appezzo il consigliere Marinucci per il cambio di visione, visto che all’inizio di questa legislatura era contrario alla Commissione Donne Elette».

PROPOSTE DI DELIBERAZIONE

Prima della discussione delle delibere, il presidente del Consiglio comunale Enzo Belloni, ha comunicato all’emiciclo che «il 29 ottobre, con atto di Giunta, è stato approvato il prelevamento della somma di 230mila dal Fondo di riserva». A precisare come saranno impiegate le somme, è stato l’assessore al Bilancio Riccardo Pozzi che ha spiegato: «L’uso del Fondo si è reso necessario in seguito a 2 esigenze contingibili e urgenti successive alle forti piogge delle settimane. Preleviamo 230mila euro dal fondo destinando 130mila per interventi alla piazza coperta del centro direzionale Benelli e 100mila euro per la messa in sicurezza e la riapertura delle due corsie della SS16». 

Passa in Consiglio, con 20 sì (9 i consiglieri contrari) la "Variazione al Bilancio di previsione 2024-2026" e applicazione quote dell'avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2023. A presentarla, l’assessore Riccardo Pozzi, che ha detto: «Questa variazione precede l’assestamento di bilancio che discuteremo a fine novembre. È resa possibile da un buon andamento delle entrate tributarie del Comune a conferma della fedeltà fiscale dei pesaresi. Fedeltà che ci permette di compiere alcune scelte in corso di bilancio». Con questa delibera, le scelte dell’Amministrazione si concentrano «nell’investire sulle attività e proposte legate alle festività natalizie». L’assessore parla, «con convinzione», di investimenti: «Andremo a destinare 169mila euro (Iva incusa), per continuare a rafforzare il lavoro iniziato anni fa che punta a rendere sempre più vivace il centro storico durante il periodo di Natale. La riattivazione dell’indotto positivo che muove anche da queste iniziative, ci permette di mantenere un welfare alto, in un contesto nazionale non positivo». «Investiamo dunque queste risorse – continua Pozzi - sia per far vivere la magia del Natale ai pesaresi e ai tanti visitatori che ci raggiungono, sia per sostenere il mondo del commercio che trova in queste prossime settimane di vivacità, uno slancio utile, un respiro importante, per continuare la propria attività nei mesi successivi». Pozzi sottolinea che, «Negli anni abbiamo visto come l’accensione dell’Albero sia un momento molto utile alla destagionalizzazione del turismo. Tantissimi visitatori si sono informati con il Comune, chiamando da varie parti d’Italia, per chiedere quando si ripetesse questo appuntamento diventato identitario per la città». L’assessore al Bilancio ha poi spiegato gli altri elementi che compongono la delibera, «Necessaria per portare avanti gli interventi del PNRR Sociale ma anche le attività e i servizi delle Politiche sociali». E che rafforza la patrimonializzazione del Comune, «che si arricchisce del lascito illustre della famiglia Vangi che ci permetterà di ospitare a Palazzo Mazzolari Mosca un museo di rilevanza internazionale con le opere che uno dei più grandi scultori internazionali ha destinato alla nostra città e che accogliamo con orgoglio, onore e rispetto». 

Gli interventi:  

Ad aprire gli interventi è il sindaco Andrea Biancani: «Stiamo cercando di organizzare il Natale al meglio – spiega-. Il giorno dell’accensione dell’albero lo abbiamo definito, sarà sabato 30 novembre, alle ore 18. L’allestimento è pensato per valorizzare al massimo il centro storico, garantire belle giornate ai cittadini, promuovere e sostenere le attività commerciali». Sarà un Natale diffuso, «Le casette, infatti, non saranno all’interno della piazza, ma verranno distribuite in tutto il centro storico e nelle corti (ad esempio in quella di Palazzo Gradari). Il palco sarà rimodulato intorno alla Biosfera, l’albero invece sotto il palazzo del Comune». Ma soprattutto sarà un Natale all’insegna della sostenibilità: «La pista di ghiaccio non sarà di ghiaccio, ma sarà sintetica, quindi non richiederà l’uso della corrente elettrica: un segnale tangibile de “La natura della cultura” di Pesaro 2024». Non solo Natale: «Dopo la preview con lo spettacolo della Mercantini e Pagnini, per far vivere il centro storico e destagionalizzare abbiamo pensato anche ad una serie di iniziative, come il “Teatro in piazza” con il coinvolgimento delle compagnie del territorio che, a turno nei week end, si esibiranno sul palco della Biosfera». Sul lascito di Vangi, «Non vogliamo che le opere finiscano in un magazzino e in attesa di realizzare il museo Vangi stiamo lavorando per realizzare da subito una mostra. Ci piacerebbe che fosse fruibile già nel periodo natalizio». Poi oltre ai fondi di riserva annunciati da Pozzi per la SS16 e la piazza del centro Benelli (colpiti da maltempo) il sindaco annuncia che: «Abbiamo messo altri 20mila euro del bilancio per lo studio del progetto di sistemazione di strada dell’Angelo Custode, che dopo l’ultima frana è a senso unico alternato (il danno stimato è di almeno 250mila euro)». E chiude: «I tagli ai Comuni sono pesanti, stiamo mettendo in campo azioni forti di razionalizzazione delle spese legate ad affitti per uffici, depositi, archivi. Ritengo sia importante recuperare e riqualificare i nostri edifici».

Redaelli: «In questa variazione ci sono aspetti che riteniamo validi: la patrimonializzazione del lascito Vangi che per il Comune è motivo di vanto, poi le risorse legate al comparto sociale. Ci sono anche aspetti su cui nutriamo perplessità, perché sottende ad un bilancio che ricopre le linee di mandato. Chiediamo un ulteriore passaggio sul tema delle feste natalizie, dove suggeriamo prudenza».

Anniballi: «Le risorse stanziate sul Natale mi stanno particolarmente a cuore. Apprezzo l’impegno che il Comune sta portando avanti per rendere la città sempre più attrattiva. In settimana verrà reso noto il vincitore che ha partecipato al bando di gara per la realizzazione dei mercatini natalizi. Ci saranno nuove luminarie sia in centro che nei borghi, l’albero sarà affiancato da nuovi contenuti digitali della Biosfera che si relazione alle proiezioni sui palazzi della piazza. Tutto coordinato con CTE e Pesaro2024».

Marchionni: «Il Fondo di riserva che abbiamo dovuto attivare è sacrosanto, vista la situazione della città colpita in modo importante dal maltempo. Ma questo è il frutto di anni di totale carenze verso le manutenzioni, che non si vedevano, ma che negli anni si sono concretizzate».

Intervenuta nel tema delle iniziative delle festività alle porte, l’assessora alle Attività economiche Francesca Frenquellucci ha detto: «Abbiamo iniziato a lavorare all’organizzazione del Natale da luglio, coinvolgendo i centri commerciali naturali e le associazioni di categoria. Abbiamo poi ampliato la partecipazione anche ai consiglieri, come nel caso di Evelina Anniballi che ha dato un importante supporto; amplieremo la partecipazione a tutti coloro che vorranno contribuire e che attendo nel mio ufficio, sempre aperto».  Frenquellucci, sottolinea anche il coinvolgimento di Pesaro 2024 e della CTE Square, la Casa delle Tecnologie del Comune di Pesaro «che collaborerà per l’accensione dell’Albero». Frenquellucci, nel riprendere gli interventi del Consiglio comunale, ha confermato, «la volontà di dare attenzione alle manutenzioni ma parallelamente continueremo a mantenere la linea portata avanti negli anni che dimostra, come confermano i dati positivi presentati durante gli ultimi Stati Generali del Turismo, come si sia riusciti a creare un rinnovato indotto in città. Un bellissimo risultato».

Cioppi: «Vorrei spostare l’attenzione su un aspetto cruciale: il fatto che, su un ammontare totale della variazione di bilancio di circa 1milione di euro, quasi la metà sia destinata alle politiche sociale. Sono opportunità preziose per continuare a rafforzare il nostro impegno verso le categorie più vulnerabili. Proseguiamo così, riconoscendo le difficoltà dei cittadini e agendo in maniera concreta». 

Marinucci: «I soldi vanno spesi con molta oculatezza. Mi spiace che non siano stati stanziati fondi per Anna, la studentessa della Collodi». 

Tommasoli: «I borghi sono stati attenzionati per il Natale. Sono stati fatti investimenti strutturali, che i borghi stessi hanno deciso come “spendere” (addobbi per le feste, o animazioni per i più piccoli)». 

Mattioli: «Sulle manutenzioni: purtroppo si stanno verificando delle situazioni spiacevoli (es: via Mammolabella), perché la Regione non risponde alle sollecitazioni del sindaco? Stiamo perdendo la nostra storia». Sulle opere di Vangi, «Non è un’eredità casuale, ha un valore enorme».

Il Consiglio ha poi approvato (con 21 voti favorevoli; 10 gli astenuti) la proposta di statalizzazione de La Giostra di via Filzi. A presentare la delibera sulla "Programmazione Rete scolastica a.s. 2025/2026. Approvazione proposte per scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di 1° grado di Pesaro ai sensi del dlgs 112/98 e relative linee di indirizzo regionali” è stata l’assessore alle Politiche educative Camilla Murgia: «Nella proposta di delibera - che passeremo alla Provincia e alla Regione, che avrà l’ultima parola sulla stessa – rispondiamo alle richieste di modifica e riorganizzazione ricevute da 2 dei 7 istituti comprensivi della città: l’Olivieri e l’Ic di Villa San Martino. Entrambi chiedevano l’attivazione di un corso musicale (di cui prendiamo atto con l’entusiasmo di una Città creativa della Musica UNESCO ma che è una decisione che non compete al Comune e nemmeno alle Provincie) e la statalizzazione delle scuole dell’infanzia La Giostra di Pantano e Ambarabà di Tombaccia. La posizione dell’Amministrazione, finora, è sempre stata di contrarietà alla statalizzazione. Dico questo per far comprendere le valutazioni alla base di un ragionamento che considera i cambiamenti avvenuti in una città profondamente segnata dalla denatalità (ai massimi livelli di sempre) e dal contesto di riequilibrio con le scuole statali. Negli ultimi anni abbiamo subito lo spostamento delle iscrizioni che hanno registrato una predominanza delle comunali a discapito delle statali». Per questo, «Nel seguire le indicazioni della Rete scolastica regionale, abbiamo deciso di accogliere la richiesta de La Giostra. In questo modo abbassiamo la capacità ricettiva delle scuole 3-6 anni spostandola sul segmento più critico dei servizi 0-3 anni (cresciuto negli ultimi 2 anni solari, in proporzione, del 40%)». L’obiettivo, per Murgia, è «Creare un nuovo sistema educativo che focalizzi l’attenzione sul segmento più precoce e, nel caso specifico, permetta una nuova strada di collaborazione con le statali». L’assessora ha ricordato che La Giostra, «è già stata interessata dall’intervento di riqualificazione del Comune. Anche per questo saprà accogliere una nuova sezione primavera di 15 posti che si aggiungerà al polo 0-3; in entrambe, sarà garantita la presenza costante del coordinamento pedagogico in continuità e in collaborazione con le scuole statali. E senza creare disoccupazione». La proposta di statalizzazione, si inserisce inoltre tra le misure attivate dall’Amministrazione comunale (tra cui le assunzioni e la creazione del nuovo polo 0-6 di via Rigoni e del nuovo asilo di Torraccia) «che ci consentirà di azzerare le liste di attesa dei nidi nell’anno scolastico 2026-27». 

Gli interventi:  

Dominici: «Siamo arrivati ad una riorganizzazione della Rete per trovare la necessità di riequilibrare un sistema, in una sorta di coabitazione con lo Stato, senza arrivare ad un demansionamento. Questo ci permette di creare poli 2-6 anni, una sperimentazione “meravigliosa”. La scuola non si chiude, il quartiere avrà il suo plesso, si tratta solo di una forma diversa». 

Andreolli: «Il tema vero, che rende necessario una riorganizzazione non è economico, ma sono il calo demografico e il profondo cambiamento che c’è nel mondo del lavoro che ha modificato esigenze e aspettative delle famiglie. Due temi che, interfacciati in un sistema “rigido” com’è quello Comunale, vanno a creare in un lungo periodo una totale mancanza di sostenibilità». 

Drago: «Dietro c’è un progetto articolato e complesso che il Comune sta affrontando in modo lungimirante e creativo. Si tratta di mettere insieme aspetti diversi, che coinvolgono nuove necessità delle famiglie».

Marchionni: «Mi trovo disorientata riguardando i dati dei vecchi Consigli comunali. Il paradigma in questi anni è cambiato, ci siamo trovati davanti a una denatalità che sta colando a picco e ad un cambio del nucleo familiare. Penso che la riflessione che in questi anni i servizi educativi hanno portato avanti sui temi dei contenuti della fascia 0-6 sia stata di altissimo livello. Ma, mentre da un lato abbiamo fatto un grande sforzo di contenuti, dall’altro non siamo stati abbastanza lungimiranti nel ragionare sul sistema dei servizi educativi».

Palazzi: «Richiedere una statalizzazione, rispetto a due, ci dà maggiori certezze. Sottolineo che le questioni dei cambiamenti del lavoro delle famiglie sono valide, ma è anche vero che è cambiata la cultura rispetto alla fascia 0-3 a partire dal 2017, anno della riforma scuola del Governo Renzi. Qui si è capito che l’inserimento dei bambini nei nidi porta ad una migliore qualità della vita».   

Il sindaco Biancani ha sottolineato: «La delibera fa parte di un percorso sui servizi educativi che abbiamo intenzione di avviare, e già presente nel programma elettorale. Il modello di Pesaro è già un’eccellenza nazionale, vogliamo dare risposte alle famiglie, garantendo più posti, mantenendo la qualità e rafforzando il coordinamento socio-pedagogico». «La società è cambiata - ha detto- abbiamo bisogno di flessibilità aggiornando il modello educativo». 

MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO

Si è passati poi alla discussione delle mozioni e degli ordini del giorno. Il primo documento a essere affrontato è stato quello proposto con l’ordine del giorno con carattere d'urgenza presentato dai consiglieri Marchionni, Andreolli, Marinucci, Lanzi, Malandrino, Boresta, Canciani, Corsini, Redaelli, Bartolomei e Dallasta per il "Ripristino viabilità in viale Marconi e spostamento del 'Bosco che cammina' nella sua sede definitiva". Odg che è stato respinto con 19 voti contrari e 10 voti favorevoli. Marchionni ha spiegato l’urgenza: «Vogliamo rendere edotta la cittadinanza sulle scelte dell’Amministrazione». Poi ha spiegato: «Lunedì, dopo il temporale, sono stati portati via i materiali di risulta messi in questo lembo di via, chiuso al traffico da tempo. Quella strada era stata chiusa alla viabilità per il cantiere dell’Auditorium; l’Amministrazione l’ha tenuta chiusa per consentire poi iniziative durante l’apertura del Palazzetto. Sembrava che l’area potesse essere resa pedonale in maniera organica con il progetto presentato per riqualificare l’intera zona. Ma il progetto non è stato finanziato dalla Regione, e dalla scorsa estate, viale Marconi è rimasto senza specificità». «Vorremmo - ha aggiunto la consigliera - venisse definito come luogo vero. È una strada? Una piazza? Un marciapiede? Mettiamoci d’accordo». Inoltre, «per noi la viabilità a doppio senso è lì fondamentale».  

Gambini, ha prima precisato che, «In piazza Algide Fava non sono possibili alberature, è un solaio». Poi ha parlato del “Bosco che cammina”: «Dall’inizio, il progetto prevedeva l’occupazione di viale Marconi con un obiettivo, che era quello di un intervento di urbanistica tattica». Il Viale, «Cambiava con l’attraversamento delle persone». Per questo «è stato profondamente un luogo” (in antitesi al “non luogo” di cui parla l’odg) proprio per la relazione che si produceva con la presenza del bosco e i materiali che lo riempivano». «È stato molto frequentato. Non tutte le frequentazioni ci sono piaciute, ma non è stato mai stato abbandonato».  

Dallasta: «Si è deciso di fare un supermercato senza pensare a come potessero poi entrare e uscire i camion per scaricare la merce. Speravo che nell’idea ci fosse questa programmazione». «Sarei contento che il viale tornasse a doppio senso di marcia, sarei anche contento quel tratto venisse chiuso per farne una vera piazza». 

Marinucci: «Al “Bosco che cammina” preferisco la gente che cammina nel bosco». E ancora, «Sono soldi spesi in modo sbagliato».

Si è poi passato alla discussione della mozione di indirizzo presentata dal consigliere Perugini per la “Protezione dei lavoratori dallo stress termico” (16 voti favorevoli, 11 astenuti). «Una mozione presentata a luglio, che riguardava problematiche che ci erano state segnalate da tutte le sigle sindacali e che sollecitava la Regione a modificare orari di lavoro di alcune categorie professionali, visto il forte caldo. La Regione si è poi espressa dieci giorni dopo. Oggi, serve la volontà di iniziare a discutere dello “stress termico” e a trovare soluzioni, a tutti i livelli istituzionali, a partire dal Comune di Pesaro» ha spiegato Perugini.

Dominici: «Importante e auspicabile che le aziende, in accordo con le rappresentanze sindacali rimodulino i piani d’azione per ridurre i rischi lavorativi. Un esempio, da alcuni anni sono aumentate le denunce di origine professionale, che riguardano tumori della pelle».

Boresta: «Non comprendo l’utilizzo di questo strumento, che rimane superato. L’ordinanza di Acquaroli è identica alla mozione che stiamo discutendo».

Marinucci: «Tema importante. Giusto che i lavoratori abbiano i propri diritti, ma c’è un discorso globale economico: bisogna trovare le ricette giuste, ci vuole buon senso».

Redaelli: «Tema che merita di essere discusso e approfondito, raccolgo con interesse l’argomento. Nel testo della mozione ci sono temi superati, chiederei un parere tecnico».

Approvata con 27 sì, la mozione di indirizzo del consigliere Malandrino – modificata con due emendamenti - per la “Rimozione amianto nel Comune di Pesaro”. «La mozione è stata presentata dall’intero gruppo Fratelli d’Italia perché tematica portata avanti negli anni dal partito». Malandrino ha sottolineato che la discussione del suo documento, «è stata rimandata per poter essere prima affrontata nella Commissione Ambiente. Questo è un problema molto sentito, per cui è stato anche presentato un ordine del giorno per una mappatura, richiesta anche nell’impianto di questo documento». Malandrino ha poi presentato i dati sulle morti per amianto, «alcuni dei quali del Ministero della Salute, per dare contezza della problematica all’assise».  «L’amianto non è un problema di destra o di sinistra – ha aggiunto - spero verrà approvata questa mozione. In Commissione mi è stato detto che il Comune ha problemi a sostenere dei costi, perché per la prima volta emergono dei problemi di Bilancio, non solo dovuti al Governo» ma «Se consideriamo che la bonifica di amianto va dai 12 ai 25 euro a metro quadro e che su un capannone di 500mq costerebbe circa 9.570 euro, mi chiedo, quanto valutiamo il costo di una vita?». 

Sulla mozione di Malandrino, è stato presentato un primo emendamento (approvato da 26 sì) a firma dei consiglieri di Forza Italia, in cui si chiede di aggiungere al dispositivo, nel primo punto, dopo la parola "inadempienti”: “Quantificandone i costi e ponendoli a carico della ditta proprietaria” come richiesto dei consiglieri Dallasta, Bartolomei e Marinucci. 

Il consigliere Perugini ha chiesto all’emiciclo «di valutare la discussione unificata della mozione e dell’ordine del giorno (la prima a firma di Malandrino, il secondo presentato dalla VI Commissione “Ambiente” “Mappatura siti contenenti amianto”, ndr) che vertono sullo stesso tema».   

Gambini: «I documenti non sono identici: quello della Commissione tiene conto di alcune difficoltà nella struttura della mozione di Malandrino». Entrando nel merito del documento della VI Commissione che chiede la “Mappatura siti contenenti amianto” ha detto: «La Commissione chiede una mappatura dell’intero territorio. Impegna a: aggiornarla annualmente per monitorare la situazione e intervenire; promuovere l’istituzione di un tavolo tecnico con esperti del settore, rappresentanti delle associazioni e dei cittadini per definire interventi e individuare le risorse necessarie». «Non possiamo reggere il principio che l’Amministrazione si sostituisce al privato negli interventi; con la mozione però non si esclude di farlo nei casi più problematici».   

È stato poi presentato un secondo emendamento (approvato con 27 voti favorevoli) proposto dai consiglieri Gambini, Rocchi e Manenti in cui si chiede di modificare il dispositivo di Malandrino, dalla parola “ad intervenire” sino alla parola “siano inadempienti” sostituendo il contenuto con il seguente: "A valutare, dopo aver esperito ogni tentativo di richiamare la proprietà inadempiente alla propria responsabilità, l'intervento di rimozione in una delle situazioni per le quali sia stata accertata la pericolosità, senza stabilire nessun automatismo che finirebbe per deresponsabilizzare gli inadempienti". 

Fabbri: «Grazie per avere affrontato questo tema che sono anni che cerchiamo di portare avanti. Questo è il momento di provarci. È necessario e obbligatorio questo punto di partenza che speriamo non rimanga tale».   

Sì del Consiglio anche per l’ordine del giorno della commissione VI Ambiente per una “Mappatura siti contenenti amianto” che ha raccolto, anch’esso, 27 voti favorevoli. 

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