Politica
giovedì 14 luglio 2022
Sebastianelli: "Il nostro NO al biodigestore di Terre Roveresche è ancora più vigoroso, un progetto assurdo"

dal post di Antonio Sebastianelli, sindaco di Terre Roveresche
Fin dal 2017 nel programma elettorale (diventate poi linee di mandato) avevamo indicato due punti ben precisi e cioè la realizzazione di un impianto per il trattamento della FORSU prodotta dal nostro Comune (ca. 500 tonnellate all'anno) e produzione di biometano e lo studio di fattibilità per il landfill mining (per risolvere il problema della discarica di Barchi). Entrambi i progetti erano nell'ottica di abbattere i costi a carico dei cittadini.
Orbene, nel 2018 un professionista locale insieme ad un politico di un partito locale mi contattarono per illustrare un loro progetto di realizzare un impianto di digestione anaerobica da 40.000 tonnellate che era intenzione realizzare da un operatore economico a Cerbara (in un'area residenziale). A quel punto il sottoscritto espone a questi interlocutori quanto era scritto nel programma elettorale del gruppo e cioè la nostra idea di realizzare un impianto di digestione anaerobica per trattare il nostro FORSU o al massimo la FORSU dei Comuni proprietari della discarica Ca Rafaneto (per capirci stiamo parlando di 4000 ton/anno) e trovare una sinergia per risolvere il problema del post mortem della discarica di Barchi (che pesa per oltre 800.000 all'anno sulle casse dei Comuni). La nostra idea era quella di un piccolo impianto che avrebbe trattato rifiuti prodotti dal nostro territorio e alleggerito la gestione della discarica.
Ricordiamoci, perché molti politici che oggi parlano forse non hanno ancora capito, l'impianto proposto è progettato su un'area privata e non dentro la discarica chiusa di Barchi.
Nonostante l'idea illustrata dal sottoscritto di un piccolo impianto per le necessità locali, gli interlocutori sostengono che l'impianto da realizzare debba essere di almeno 40.000 ton/anno. L'impianto pertanto non ha nessun legame con il territorio e, se mai fosse stato presentato un progetto in Provincia il Comune lo avrebbe valutato in maniera asettica e tecnica.
A questo punto si arriva con la presentazione in Provincia (l'autorità deputata a rilasciare l'autorizzazione) la famosa FERONIA (una società con un capitale sociale molto basso) di un progetto su un'area agricola privata senza servizi e rete del gas metano, con una viabilità non idonea, alimentato da FORSU del quale non si conosce la provenienza e che prevede l'utilizzo della tecnologia della liquefazione del metano prodotto (tecnologia che si usa nelle raffinerie). Per non parlare poi del compost prodotto di pessima qualità che può andare solo in discarica. Un progetto che nulla ha a che vedere con la nostra idea e modello di gestione di rifiuti, un modello che non prevede società di capitali.
Pertanto per questi e altri motivi (tutti riportati negli atti già approvati dal sottoscritto e dal consiglio comunale) abbiamo sempre detto NO a questo progetto assurdo, che segue solo la logica del profitto, che non risolve i problemi della nostra comunità e che non ha nulla a che vedere con questo territorio. Un amministratore ha il dovere di cercare soluzioni sostenibili e che risolvono i problemi. Allo stesso tempo, però, un amministratore ha anche l'obbligo di dire NO, se il progetto presentato non rispetta i diritti dei cittadini.
Oggi è un NO ancora più vigoroso, vista l'azione scorretta che sta portando avanti il Comune di Fano, insieme ad altri soggetti privati, che vorrebbero far diventare le Marche la discarica di altre parti d'Italia. Lo schema è sempre quello e cioè la logica del profitto e non di sostegno al cittadino. È un NO che porteremo avanti nelle sedi giuridiche competenti, con la manifestazione fianco del comitato (che ringrazio per tutta l'attività che pone in essere) e dei cittadini. Un NO che porteremo avanti con tutti i mezzi a disposizione.
Non basta un semplice articolo sulla stampa per fare cambiare idea al sottoscritto. Andate pure avanti, NOI preferiamo prendere una strada diversa.