Politica

martedì 23 giugno 2020

Scuola, l'assessore regionale Bravi: "No alle classi pollaio per poter educare e non solo istruire"

Scuola, l'assessore regionale Bravi: "No alle classi pollaio per poter educare e non solo istruire"

di Ufficio Stampa

“Cinque anni intensi di lavoro, per garantire una scuola marchigiana capace di educare e non solo istruire!”. È stato il filo conduttore dell’intervento dell’assessore Loretta Bravi, in Consiglio regionale, nell’ambito di una serie di mozioni dedicate al mondo scolastico. Un quinquennio, ha detto, che ha visto la Giunta regionale “impegnata a salvaguardare e rafforzare la scuola marchigiana, portandola all’attenzione dei tavoli nazionali dove vengono prese le decisioni e dove si gioca il futuro educativo delle nuove generazioni”. Le principali questioni affrontate, essenziali per il sistema educativo marchigiano, acuite dall’emergenza Covid-19 – ha ricordato – hanno riguardato la criticità degli organici e la tutela dell’autonomia scolastica, il contrasto all’istituzione delle cosiddette “classi pollaio”, l’organico di emergenza per dare stabilità e continuità alla scuola in tutto il territorio regionale. Impegno ribadito anche nelle questioni legate all’inizio delle lezioni del prossimo anno scolastico, all’applicazione delle linee guida ministeriali, alla sicurezza scolastica, all’insostituibile ruolo della scuola nel rilancio delle zone terremotate a servizio delle comunità locali. “L’attività dell’assessorato regionale all’Istruzione ha sempre privilegiato il mantenimento delle autonomie scolastiche, la salvaguardia delle scuole di prossimità nelle aree interne. Attendiamo, a ore, le linee guida ministeriali sull’avvio del nuovo anno scolastico con la definizione di regole sicure per la salute e per l’efficacia didattica - ha detto l’assessore Bravi – Teniamo alta la guardia, come sempre abbiamo fatto. Invito i presidi a sostenere, senza timori e titubanze, l’impegno regionale che, in cinque anni, ha collocato la scuola al centro della propria azione. Ai genitori chiedo di mantenere le iscrizioni dei figli senza cadere nel tranello di convogliarsi in altri corsi per soddisfare mere esigenze numeriche. È in pericolo il diritto sacrosanto della libertà di educazione. Il distanziamento Covid ha purtroppo evidenziato un tema educativo, non solo sanitario. Chiediamo, pertanto, come Regione, che vengano predisposte classi con un numero giusto di ragazzi, per poter educare e non solo istruire”.

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