Politica
giovedì 15 maggio 2025
Scontro alla Camera sulla sanità, Schlein: "Liste d'attesa infinite" - Meloni: "Fondo sanitario ai massimi storici"

Duro confronto alla Camera tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein durante il premier question time, con al centro dell’interrogazione le liste d’attesa nella sanità pubblica e i fondi destinati al comparto.
Un dibattito acceso che riflette la crescente tensione politica attorno a un tema particolarmente sentito dai cittadini.
“La sanità pubblica è al collasso, le liste d’attesa sono infinite, la migrazione sanitaria da Sud a Nord è aumentata. Avete portato la spesa sanitaria ai minimi storici”, ha attaccato Schlein, sventolando in Aula alcuni grafici per sostenere la sua posizione.
“Curarsi è diventato un lusso: questa è la vera ‘tassa Meloni’”, ha incalzato la leader dem, accusando il governo di “smantellare il sistema sanitario pubblico” e di favorire il privato.
“Non so da quanto tempo non entra in un ospedale - ha affermato - ma oggi la gente non si riesce a curare. Si vergogni!”.
Non si è fatta attendere la replica di Giorgia Meloni, che ha respinto le accuse definendo “false” le affermazioni dell’opposizione.
“È sempre complesso confrontarsi con qualcuno che per fare propaganda è costretto a mentire - ha dichiarato - ma per certi versi è anche una buona notizia, perché consente di rispondere con i fatti. Il Fondo sanitario nazionale oggi è al livello più alto di sempre: quando ci siamo insediati nel 2022 era a 126 miliardi, oggi è di 136 miliardi, dieci in più”.
La presidente ha rivendicato gli aumenti di spesa effettuati dal suo esecutivo, sottolineando come il governo stia facendo la propria parte “pur non avendo competenza diretta nell’organizzazione della sanità, che spetta alle Regioni”.
Meloni ha inoltre ribadito l’intenzione dell’esecutivo di collaborare con gli enti locali per garantire un sistema sanitario più efficiente e tempestivo.
“Vogliamo essere di supporto - ha affermato - ma anche richiamare alle responsabilità quando è necessario, perché il diritto alla salute non deve dipendere dalla Regione in cui si vive”.