Politica
giovedì 30 ottobre 2025
Sanità pubblica, CGIL FP e UIL FPL non firmano il nuovo contratto nazionale: "Aumenti inadeguati"
newsLa CGIL Funzione Pubblica e la UIL FPL non hanno sottoscritto il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto Sanità Pubblica 2022–2024, firmato presso l’ARAN.
Le due sigle sindacali hanno espresso la loro ferma contrarietà a un testo ritenuto insufficiente ad affrontare la crisi salariale che da anni penalizza il personale sanitario e a risolvere le carenze organizzative che mettono in difficoltà il sistema pubblico.
«Non ci sono i presupposti per firmare un contratto che consideriamo al ribasso e lesivo della dignità dei lavoratori», spiegano le segreterie nazionali, ribadendo che il nuovo CCNL non rappresenta un reale cambio di passo.
Il punto più critico è la parte economica: gli aumenti previsti, pari al 5,78% nel triennio, non compensano l’inflazione reale del 16,5%, determinando una perdita di potere d’acquisto di circa il 10%.
Per un infermiere (ex categoria D), l’aumento netto medio su tabellare si ferma attorno ai 40 euro mensili, una cifra considerata «irrisoria rispetto all’impegno e alla responsabilità richiesti quotidianamente nei reparti e nei servizi territoriali».
Il contratto, secondo i sindacati, non affronta nemmeno i problemi di organico e organizzazione: anziché stabilizzare e valorizzare il personale, continua a incentivare il lavoro straordinario e le prestazioni aggiuntive, con carichi e turni sempre più pesanti.
A ciò si aggiungono criticità come la nuova figura dell’“assistente infermiere”, definita ambigua e potenzialmente penalizzante per infermieri e OSS, e l’assenza di interventi su fondi aziendali, mensa e percorsi di carriera.
CGIL FP e UIL FPL chiedono «un reale cambio di passo per evitare il collasso della sanità pubblica», con più risorse per i rinnovi contrattuali, nuove assunzioni e misure per la sicurezza e la valorizzazione del personale.
«Questo contratto non è dignitoso né giusto. Continueremo a difendere i diritti e la dignità di chi ogni giorno garantisce la salute pubblica», concludono le due sigle.