Politica
giovedì 12 giugno 2025
Ruggeri (M5S): "Chiediamo la sospensione dei rapporti istituzionali tra la Regione e il governo israeliano"

di Marta Ruggeri, capogruppo M5S in consiglio regionale
Condannare con fermezza la condotta genocida del Governo e dell’esercito israeliani che si stanno macchiando di violazioni sistematiche dei diritti umani e di efferati crimini contro l’umanità.
Con questa motivazione ho depositato in Consiglio regionale qualche giorno fa una mozione con la quale si propone di sospendere immediatamente ogni forma di scambio commerciale, collaborazione e cooperazione tra tutte le articolazioni della Regione Marche e lo Stato di Israele, comprese aziende e imprese israeliane, Università, Enti di ricerca e istituti accademici e bloccare progetti di cooperazione istituzionale e territoriale.
La situazione umanitaria è drammatica e sotto gli occhi di tutto il mondo.
Il massacro del 7 ottobre 2023 perpetrato da Hamas, che ha portato alla morte di circa 1150 israeliani (fra civili e militari) non può giustificare la reazione del Governo israeliano con oltre 50.000 vittime accertate (20.000 sono minori) e circa 120.000 feriti fra i palestinesi.
Occorre sostenere ogni iniziativa volta a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, in linea con le richieste avanzate dalle Nazioni Unite, al fine di perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e di tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza.
Ricordando all’Assemblea legislativa che nello Statuto della Regione Marche, è scritto che: "l’Assemblea legislativa delle Marche promuove, sostiene e difende, in armonia con la Costituzione, con la Carta dei diritti dell'Unione europea e con la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, la pace e il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; promuove, sostiene e difende i diritti fondamentali della persona, il loro libero esercizio e la solidale convivenza tra le diverse popolazioni”, non possiamo rimanere inerti e in silenzio di fronte a questo genocidio".