Politica
mercoledì 18 giugno 2025
Ricci (PD): "Emergenza casa nelle Marche: alloggi vuoti, fondi bloccati e zero risposte dalla Regione"

L’emergenza abitativa nelle Marche assume contorni sempre più preoccupanti. Nel 2024 i prezzi delle abitazioni sono aumentati del 5% rispetto all’anno precedente, mentre cresce il numero di cittadini, in particolare giovani e famiglie fragili, che non riescono più a sostenere i costi degli affitti. A lanciare l’allarme è Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico e candidato alla presidenza della Regione Marche: “La Regione resta immobile mentre la situazione peggiora di giorno in giorno. I fondi per l’affitto e per la morosità incolpevole sono bloccati da anni e nemmeno le risorse già disponibili vengono utilizzate. Parliamo di 900mila euro che potrebbero aiutare almeno 2.000 famiglie”.
Il caso più emblematico riguarda Ancona, dove circa 900 famiglie risultano in attesa in una graduatoria praticamente ferma, mentre 600 alloggi pubblici gestiti dall’ERAP sono disponibili ma non assegnati. “Una situazione paradossale e inaccettabile – prosegue Ricci – aggravata da una decisione della Regione ancora più incomprensibile: il piano di dismissione del patrimonio immobiliare prevede la vendita del 30% degli alloggi pubblici. Invece di investire nel recupero e nella ristrutturazione, si svende il patrimonio collettivo, ignorando le reali esigenze abitative dei cittadini”.
Nel confronto con altre regioni emerge una netta differenza di approccio. “L’Emilia-Romagna ha lanciato un piano da 300 milioni di euro per ristrutturare 3.500 alloggi pubblici e rimetterli sul mercato a canone calmierato, offrendo casa a oltre 15.000 persone. Parte dei fondi proviene da un prestito europeo: un esempio concreto di come si possano usare strumenti finanziari e politiche pubbliche per rispondere a un bisogno fondamentale”.
Ricci conclude con una proposta chiara: “Se vogliamo davvero dare risposte ai marchigiani, dobbiamo rifinanziare i fondi per l’affitto, investire nel recupero dell’edilizia sociale e smettere di trattare la casa come un tema secondario. Solo garantendo il diritto a un’abitazione dignitosa possiamo costruire una società più equa e una qualità della vita realmente elevata”.