Politica

venerdì 12 gennaio 2024

Rete scolastica, Paolini a Biondi: "Per l'assessora si sono attenuti alle indicazioni delle Province? Alla faccia"

Rete scolastica, Paolini a Biondi: "Per l'assessora si sono attenuti alle indicazioni delle Province? Alla faccia"

di Ufficio Stampa Provincia di Pesaro e Urbino

Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini «sbigottito» dalle dichiarazioni dell’assessora regionale Chiara Biondi sulle autonomie scolastiche: «Dice che si sono attenuti alle indicazioni delle Province? Alla faccia. Avevamo chiesto nero su bianco il mantenimento per il Sanzio di Mercatino Conca e l’Istituto comprensivo di Macerata Feltria, proprio per difendere i Comuni montani. Seguendo le stesse direttive della Regione sulle aree periferiche. Erano le istanze dei due Comuni che abbiamo accolto nella nostra delibera trasmessa alla Regione. Risultato? Loro hanno fatto l’opposto. Per fortuna che si sono attenuti. Mi viene da dire: se non l’avessero fatto, cosa sarebbe venuto fuori?».

Incredulo, il presidente della Provincia, anche sulla spiegazione della bocciatura dell’aggregazione tra Cpia e Cecchi: «Non solo perché lo stesso tipo di operazione ha avuto il via libera regionale per Ascoli e Fermo. Ma anche perché non vige più il criterio del sottodimensionamento e sovradimensionamento, come sostiene l’assessora. Con il decreto interministeriale dello scorso giugno, che ha stabilito i contingenti regionali, questo discorso cade. Ed è per questo che avremmo preferito fare un’altra operazione sulla costa piuttosto che sulle aree interne». 

Spiega Paolini: «Riepilogo i passaggi se qualcuno se li fosse persi. Le Province hanno approvato i Piani prima della deroga del Milleproroghe, sulla base di 19 autonomie scolastiche da tagliare nelle Marche. Visto che la Regione non si è presa la responsabilità di redistribuire le autonomie con un criterio chiaro, oggettivo e trasparente, noi abbiamo deciso di seguire con responsabilità l’applicazione dell’algoritmo. Abbiamo quindi presentato un ridimensionamento di quattro autonomie sulla base di quei parametri, cosa che non è stata fatta da quasi nessun altra Provincia, seppure tutte fossero al corrente di quei criteri da applicare. Poi è intervenuta la deroga del Milleproroghe, che ha fatto recuperare quattro autonomie. Che sono andate però alle altre Province e non a Pesaro e Urbino. Alla fine siamo stati i più penalizzati. Anche se non fosse stato dato il via libera all’operazione di aggregazione tra Cpia e Cecchi, sarebbero bastate e avanzate tre autonomie. Invece si è colpito sull’entroterra. E i nostri uffici ora stanno valutando i ricorsi».

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