Politica
martedì 19 marzo 2024
Putin: "La Russia non rinuncerà alla Crimea e alle altre regioni in Ucraina" - USA e Europa: "Elezioni farsa"
newsdi ANSA
La Russia non rinuncerà alla Crimea e alle altre regioni annesse in Ucraina.
A chiarirlo durante un bagno di folla sulla Piazza Rossa è Vladimir Putin, forte del trionfo annunciato al termine dei tre giorni di elezioni presidenziali che gli hanno regalato, secondo i risultati ufficiali, la più grande vittoria per un capo dello Stato nella storia del Paese, con l'87,3% dei voti.
Un plebiscito che può servire a Putin sia per continuare il conflitto sia, se l'occasione si presenterà, per avviare negoziati da posizioni di forza.
Per rimarcare l'unità del Paese, il capo del Cremlino ha portato con sé sul palco i tre candidati sconfitti con percentuali umilianti, al di sotto del 5% ciascuno. Davanti a decine di migliaia di persone accorse per assistere a un concerto nel decimo anniversario dell'annessione della Crimea, Putin ha affermato che la Russia andrà avanti "con le nuove regioni, mano nella mano".
E' vero, ha ammesso, che il viaggio delle genti del Donbass "verso la loro terra natale", cioè la Russia, si è rivelato "più difficile e tragico" di quello della Crimea. "Ma comunque ce l'abbiamo fatta", ha assicurato, prima di intonare con tutta la piazza l'inno nazionale, in un tripudio di bandiere russe.
"Elezioni farsa"
"Elezioni farsa", "incredibilmente anti democratiche", "né libere né giuste": è il coro unanime degli Usa, dei loro alleati del G7 e dell'Europa dopo la scontato plebiscito che ha riconfermato Vladimir Putin.
Con Berlino e Londra primi ad annunciare che non riconosceranno il voto in Russia - delegittimando lo zar come possibile interlocutore di ogni futuro negoziato o trattato - né tantomeno quello tenuto in certe parti dell'Ucraina, della Georgia e della Moldavia in violazione del diritto internazionale.
Anche l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha esortato all'unanimità la comunità internazionale a non riconoscere più la legittimità di Putin come presidente e invitato tutti i Paesi a cessare ogni contatto con lui, tranne che per perseguire la pace e per scopi umanitari, ad esempio per organizzare scambi di prigionieri o per riportare a casa i bambini dell'Ucraina.