Politica
martedì 02 dicembre 2025
Pronto Soccorso di Urbino, Ruggeri (M5S): “Situazione insostenibile, la risposta dell'Assessore è inadeguata"
newsIl dibattito sul Pronto Soccorso di Urbino torna al centro dell’Assemblea legislativa delle Marche, dove la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Marta Ruggeri, critica duramente la risposta dell’Assessore alla Sanità, giudicata insufficiente rispetto alla gravità della situazione.
Ruggeri denuncia un quadro ormai insostenibile, segnato dalle dimissioni del Direttore, dalla fuga dei medici e da una dipendenza massiccia dal personale “a gettone”, che oggi copre circa l’80% dei turni.
Un modello che, secondo la consigliera, mette a rischio la qualità dell’assistenza e la sicurezza dei cittadini.
Nel corso della seduta, l’Assessore Calcinaro ha fatto riferimento ai bandi avviati dall’AST 1 di Pesaro Urbino per il reclutamento di un nuovo primario e di dirigenti medici nella disciplina di Medicina di Emergenza Urgenza, sottolineando il supporto temporaneo garantito dalle altre strutture provinciali.
Ruggeri ha però definito questa misura una soluzione tampone, invitando la Giunta a rendere i concorsi realmente attrattivi con incentivi mirati, per evitare ulteriori rinunce e per favorire l’arrivo di professionisti disposti a scegliere stabilmente il presidio urbinate.
Il nodo principale resta l’utilizzo massiccio dei medici a gettone, che secondo la consigliera espone il sistema a precarietà e rischi, aggravati da turni prolungati e condizioni di lavoro difficili.
Ruggeri parla di un fallimento delle politiche sanitarie regionali, che avrebbero già messo in crisi l’entroterra con la chiusura dell’Unità di medicina di urgenza e con riorganizzazioni rimaste sulla carta, mentre il servizio di emergenza continua a poggiarsi su personale esterno non integrato nel sistema pubblico.
La richiesta è chiara: attivare subito un tavolo tecnico dedicato, attuare la riforma dell’emergenza-urgenza finora annunciata ma mai concretizzata e avviare un piano straordinario di assunzioni stabili.
Solo in questo modo, conclude Ruggeri, l’ospedale di Urbino potrà tornare ad essere un presidio attrattivo per i professionisti e sicuro per i cittadini.