Politica

martedì 28 gennaio 2025

Pesaro, il Consiglio Comunale boccia l'intitolazione di un luogo a Berlusconi e la sfiducia al presidente MMS

Pesaro, il Consiglio Comunale boccia l'intitolazione di un luogo a Berlusconi e la sfiducia al presidente MMS

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro 

L’intitolazione di un luogo pubblico a Silvio Berlusconi e la sfiducia al presidente di Marche Multiservizi. 

Questi i temi che hanno tenuto banco nel Consiglio comunale di oggi.

DELIBERE 

Approvata con 19 voti favorevoli (0  contrari; 11 gli astenuti) la delibera per il “Rinnovo Convenzione tra il Comune di Pesaro e il Comune di Vallefoglia per la gestione associata dell'attività di consulenza legale, difesa e rappresentanza in giudizio” presentata dal sindaco Andrea Biancani che detto: «Parliamo di un rinnovo di convenzione tra i due comuni che è in essere già da otto anni e prevede un pagamento - da parte del Comune di Vallefoglia - di 5mila euro. La convenzione vale un anno e scadrà, quindi, il 31 gennaio 2026».

Gli interventi:  

Marinucci: «5mila euro sono sufficienti per gestire 47 cause? Mi sembra una somma esigua».  

Malandrino: «I 5mila euro sono il costo del patrocinio per la convenzione legale e ad ogni causa verranno richieste le somme aggiuntive?» 

Il consigliere Montesi ha poi chiarito il perché del ritardo sulla convocazione della commissione, aggiungendo: «Voteremo favorevolmente e ci impegneremo, per le prossime convocazioni, a rispettare i tempi richiesti». 

Andreolli: «Sul tema fino adesso ho recepito grande confusione. Si tratta di una delibera che non avrebbe problemi dal punto di vista organizzativo, per la qualità che il Comune riesce a mettere su questa tipologia di servizi con i professionisti di cui è dotato. Il tema più profondo è invece come i servizi escono al di fuori di questo Comune». 

A concludere è Biancani: «Voglio ricordare il percorso fatto da questa maggioranza e da tutto il Consiglio comunale sul tema delle competenze e dei rapporti con l’Unione. Abbiamo una strategia complessiva, approfondita con l’assessora Sara Mengucci, anche per rivedere la nostra presenza all’interno della Giunta dell’Unione. Stiamo rafforzando, con i Comuni dell’Unione, le varie convenzioni ragionando anche sulle nostre disponibilità e sul personale che abbiamo a disposizione».

MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO 

È stata poi respinta, con 18 voti contrari e 10 i favorevoli, la mozione dei consiglieri Bartolomei, Dallasta e Marinucci per l’“Intitolazione di una via, piazza, giardino o altro luogo pubblico cittadino a Silvio Berlusconi”. 

«Berlusconi è stata una figura di rilievo nel panorama politico, economico, imprenditoriale e culturale italiano ed internazionale – spiega Bartolomei - ha contribuito in modo determinante allo sviluppo del Paese, segnando un’epoca e influenzando profondamente il dibattito pubblico e la vita sociale italiana. L’intitolazione di un luogo cittadino a Berlusconi sarebbe un gesto di riconoscimento del suo ruolo nella storia contemporanea, testimoniando l’importanza della sua figura nel contesto italiano».

Gli interventi: 

Bernardi ha prima ricordato la «Norma che prevede siano trascorsi 10 anni dalla scomparsa della figura per cui si richiede l’intitolazione; un tempo che consente di avere un’osservazione più lucida sulla persona»; poi ha detto: «intitolare uno spazio pubblico, implica un giudizio storico positivo e condiviso sulla figura e per Berlusconi non possono aversi. Il suo è stato un operato divisivo, accompagnato da condanne e polemiche che hanno spaccato il dibattito pubblico. Le intitolazioni dovrebbero essere momenti di unificazione della comunità, questa non può farlo». 

Malandrino: «La Giunta è più o meno la stessa che qualche anno fa votò l’intitolazione di un giardino a Craxi. In quell’occasione a noi non è stato chiesto nulla, oggi che ci venga fatta la morale sul fatto che Berlusconi sia divisiva mi sembra eccessiva». 

Drago: «Come donna, questa proposta mi indigna. È un personaggio sessista e di poco rispetto nei confronti della figura femminile, e non credo sia possibile una cosa del genere». 

Cioppi: «Ricordo gli straordinari successi sportivi siglati dalle sue società e, in politica, il Piano Casa, che ha avuto ricadute positive seppur brevi. L’elenco delle cose "buone” fatte da Berlusconi si ferma qui, ed è troppo breve». E ancora, «Non si possono citare i successi della sua Mediaset, perché avvolti da dubbi e scandali con una discutibile ricaduta culturale di quel tipo di televisione». Il consigliere ha ricordato l’episodio del 18 aprile 2002, «quando la Rai fu invitata a estromettere Luttazzi, Santoro ed Enzo Biagi; Berlusconi lo fece usando parole pesantissime e minacce. Si comportò con la spregiudicatezza di un padrone. Il suo è un modello estremamente negativo anche per la reputazione all’estero e ciò ha conseguenze negative per una città turistica come Pesaro». 

Marinucci: «Non se ne andranno mai le sue idee e gli ideali, che saranno i valori su cui cammineranno intere generazioni. A Silvio Berlusconi si può associare una frase del grande poeta Federico García Lorca: “chissà quando nascerà uno come lui?”». 

Salvatori: «Nessuna persona di sinistra rimpiangerà mai Silvio Berlusconi. È stata una personalità politica che ha avuto un forte impatto, ma proprio per il personaggio che è stato, dentro e fuori la politica, è importante che il Consiglio comunale decida di osservare la buona prassi di aspettare i termini di leggere, e poi decidere se sia il caso». 

Lugli: «Rispetto per chi non c’è più. Ma devo ringraziare Berlusconi, perché il mio ingresso in politica era dettato dalla volontà di contrastare ciò che stava facendo». 

Redaelli: «La proposta di un riconoscimento a Silvia Berlusconi dev’essere accolta semplicemente con un applauso, 10 minuti di intervento sono troppo pochi per riconoscere una figura politica a cui l’Italia e Pesaro deve molto. Anche qualora non ci fosse condivisione per la sua figura, si dovrebbe valutare positivamente la proposta, almeno nei confronti dei tanti pesaresi che si sono riconosciuti e si riconoscono tuttora nella sua figura, nelle sue idee e nella sua politica». 

Dallasta: «Il discorso democratico non si è visto nonostante siate del Pd» ha esordito. Poi: «Berlusconi ha dato lavoro forse anche a qualcuno qua dentro». E «Non giustifico interventi così faziosi; nemmeno quelli del M5S che oggi si dice sceso in politica per combattere Berlusconi quando in realtà all’inizio si proponeva contro il Pd. Berlusconi è meritevole di un riconoscimento, e comunque vada inaugureremo qualcosa anche senza il vostro permesso. Poi potrete rimuovere il giorno la targa. A quel punto faremo una conferenza stampa per parlarne». 

Gambini: «Berlusconi ha sicuramente lasciato una traccia importante, però è stato una figura che ha creato una grande frattura antropologica. Per molto tempo mi sono chiesto come certe persone non si rendano conto di alcune cose totalmente inaccettabili: dalla sua valutazione della donna alla confusione tra istituzioni e interesse personale».

Porta la firma dei consiglieri Andreolli, Boresta, Marchionni, Redaelli, Malandrino, Marinucci, Bartolomei, Canciani e Dallasta la mozione di indirizzo con cui gli stessi hanno proposto la “Sfiducia al presidente di Marche Multiservizi e richiesta di dimissioni” (17 voti contrari ottenuti dal documento; 11 i favorevoli). 

Con il documento, «Diamo un giudizio politico nei confronti di una scelta che spetta al sindaco e su cui il Consiglio comunale è chiamato a esprimersi con un parere su quanto è stato fatto da parte di chi svolge la funzione pro tempore di presidente di MMS» ha detto Andreolli che ha continuato: «Nella vicenda ci sono anomalie non chiarite nella passata legislatura che vanno sanate». «Lo dico - ha detto rivolto al sindaco Biancani - perché lei ha subìto alcune delle scelte fatte nel passato. Il documento ricorda che il 12 dicembre 2022 il Cda che Pierotti presiedeva, ha votato un’operazione funzionale alla realizzazione di un impianto di stoccaggio di materiale industriale. Non entro nel merito della scelta, ma del rapporto esistente tra l’allora sindaco di Pesaro, cioè colui che fa la nomina, e il presidente del Cda, rispetto alla quale il primo deve avere un rapporto fiduciario. Secondo le dichiarazioni fatte da Ricci anche in quest’aula, l’allora sindaco non era mai stato coinvolto e mai aveva stato esercitato forme di controllo su un’operazione importante dal considerevole impatto politico». Rivolto a Biancani, «Lei da consigliere regionale si era opposto all'operazione nel merito e nel modo in cui era svolta. Il presidente è reo di non avere un dialogo con il Comune su scelte strategiche». 

Gli interventi: 

Boresta: «Vicenda ambigua e imbarazzante. Il presidente Pierotti ha mancato di riferire su una vicenda importante come quella di Riceci all’ex sindaco Ricci. In precedenza, si era anche occupato degli aumenti degli stipendi e anche in quella occasione non aveva riferito dell’operazione. Inadempienze gravissime». 

Redaelli: «La governance di MMS agli occhi di questo Consiglio non è mai stata chiara, tantomeno gli input dati dall’amministrazione comunale alla società partecipata. Serve una pianificazione seria sulle società partecipate, come anche scritto nel DUP dove, al contrario, Marche Multiservizi non è nemmeno citata». 

Marchionni: «Quando ho letto la riconferma di Pierotti ho pensato che a far male poi trovi giovamento, è come se venisse premiato chi fa disastri.  Pensiamo davvero che i cittadini non si siano resi conto che il ruolo pubblico di MMS ha il potere di un formalismo e basta? Sindaco, pensa che confermando Pierotti si cancella ciò che è successo in passato? Serve discontinuità, una strategia a lungo termine». 

Malandrino: «Quando in Consiglio comunale uscì la questione Riceci e anche quella riferita all’aumento degli stipendi, ci fu una vera e propria rivolta popolare. Era stata decisa in fretta e furia e nessuno sembrava saperne nulla, nemmeno lo stesso sindaco. Con un’interrogazione, in passato, ho chiesto all’ex sindaco Ricci le dimissioni delle figure che avevano mancato di queste importanti informazioni, senza però avere alcuna risposta. Mi chiedo, adesso: perché riconfermare la figura di Pierotti nonostante i gravi errori commessi?». 

Marinucci: «Ho firmato la mozione per l'errore fatto: quello di approvare l’aumento a 2 cifre (del 66%) dei compensi dicendo che “nessuno se ne era accorto” e in tempo di vacche magre. Con che faccia si fanno aumenti quando i cittadini imbufaliti per l’aggravio delle bollette?». «Per questi incarichi servono persone di competenza, o almeno con una certa autonomia decisionale». 

Lanzi: «Sorpreso dalla riconferma di Pierotti: con la scelta sbagliata di Riceci MMS ha buttato dalla finestra oltre 3,2milioni di euro». 

Il sindaco Biancani: «Non c’è un atto, una nomina o un decreto ufficiale con cui io riconfermo Pierotti alla presidenza di Marche Multiservizi. Le nuove nomine verranno fatte quando opportuno. Le persone che andrò a nominare nei prossimi mesi saranno scelte con coscienza; sono una mia prerogativa e tali devono rimanere. Da quando sono stato eletto, le mie nomine sono state davvero poche, questo perché ritengo siano un passaggio fondamentale e vanno ragionate in modo approfondito. Quando lo riterrò necessario, nominerò alla guida di Marche Multiservizi una persona di mia fiducia». Poi il sindaco Biancani ha toccato il tema dell’aumento delle tariffe del settore idrico: «Da amministratore, al momento della decisione, mi sono assunto la mia responsabilità. La richiesta è stata presentata nell’Atoo che, ricordo a tutti, ha una guida politica di centrodestra. La stessa destra che oggi fa la raccolta firme e da contro al Comune di Pesaro per l’aumento delle tariffe legate all’acqua; questa è fantascienza pura». Il sindaco Biancani ha anche guardato al futuro: «Nei primi mesi del 2029 le tariffe dei rifiuti schizzeranno alle stelle, sia a Pesaro che Fano. Il mio obiettivo sarà quello di fare investimenti sul settore idrico, che si decideranno assieme a tutta l’assemblea Aato». E, infine, anche il paragone con Fano: «Ha una società pubblica che ha aumentato le bollette dell’acqua del 10% (pesaro dell’8%), eppure nessuno dice niente. Mi sembra che quanto detto oggi dalla destra pesarese sia pura demagogia e populismo».  

  

Pesaro, 28 gennaio 2025 

Ufficio stampa 


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