Politica

mercoledì 25 giugno 2025

Pesaro, Biancani torna davanti al casello A14: "Avviare subito le opere compensative, basta silenzi"

Pesaro, Biancani torna davanti al casello A14: "Avviare subito le opere compensative, basta silenzi"

A tredici giorni dalla prima manifestazione, il sindaco di Pesaro Andrea Biancani è tornato oggi davanti al casello autostradale dell’A14 per denunciare il totale immobilismo sul fronte delle opere compensative concordate con Società Autostrade

Un pressing istituzionale che Biancani ha rinnovato con forza, affiancato dal presidente della Provincia Giuseppe Paolini e dal sindaco di Vallefoglia Palmiro Ucchielli.

«Nonostante lettere ufficiali, un’interrogazione parlamentare, una mozione urgente approvata a marzo 2025 e la mobilitazione del 12 giugno – ha detto Biancani – nessuna risposta è arrivata da parte del Ministero delle Infrastrutture, della Regione Marche o di Autostrade. È un silenzio grave e inaccettabile su interventi strategici e finanziati per il nostro territorio».

Le cinque opere bloccate, che dovevano partire entro dicembre 2024, sono: la circonvallazione di Santa Veneranda, il potenziamento della SP423 Urbinate, la rotatoria di Borgo Santa Maria, la bretella Fratelli Gamba (adduzione ovest di Pesaro sud) e l’ampliamento a 4 corsie dell’Interquartieri

Un pacchetto da 170 milioni di euro, aggiornato rispetto ai 74 milioni previsti dallo storico accordo del 2013, già firmato e finanziato da tutti gli enti coinvolti.

Biancani ha puntato il dito contro il Ministero: «Il vero problema è che non è stato ancora approvato il Piano Economico Finanziario dentro cui ricadono anche le opere ordinarie di Pesaro. Ma non è accettabile che siano state inserite nel calderone di Grandi Opere come il Passante di Bologna o il Ponte sullo Stretto, destinate a restare ferme. Le nostre opere erano pronte, e sarebbero potute partire già mesi fa».

Il sindaco ha anche sollevato dubbi sulla gestione economica delle attività collegate: «Chi sta pagando il campo base di Santa Veneranda, oggi deserto? Chi paga l’occupazione temporanea dei terreni da espropriare? Sono fondi pubblici che rischiano di venire erosi inutilmente. Dei 74 milioni approvati, 68 milioni sono ancora disponibili subito: usiamoli almeno per iniziare i cantieri più urgenti».

Infine, Biancani ha rivolto un appello alle associazioni di categoria, assenti alla manifestazione: «Ogni volta che incontriamo le imprese, ci parlano di due problemi: tasse e infrastrutture. Chi rappresenta il nostro tessuto produttivo deve unirsi a noi, perché questa battaglia riguarda tutta la provincia e non ha colore politico. Serve un fronte comune per sbloccare subito queste opere fondamentali per il futuro del territorio».

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