Politica
martedì 02 dicembre 2025
Pesaro, Baiocchi (FdI) chiede la revoca della benemerenza a Francesca Albanese
newsLe dichiarazioni della relatrice speciale ONU per i diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati, Francesca Albanese, stanno generando nuove tensioni politiche anche a Pesaro.
A far esplodere la polemica sono state le parole pronunciate a commento dell’assalto del 28 novembre alla redazione del quotidiano La Stampa, giudicate “di una gravità assoluta” dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente della IV Commissione Sanità, Nicola Baiocchi.
In particolare, la frase in cui Albanese afferma: «Condanno la violenza, ma allo stesso tempo questo sia anche un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro», viene ritenuta da Baiocchi inaccettabile perché introduce “un inquietante principio di giustificazione della violenza come strumento di pressione verso la libertà di informazione”.
Secondo il consigliere di FdI, una posizione simile risulta incompatibile con la benemerenza per “Elevati Meriti” che il Comune di Pesaro le ha conferito il 9 settembre scorso “in riconoscimento del suo impegno instancabile e coraggioso in difesa dei diritti umani e della giustizia globale”.
Una scelta che Baiocchi definisce “frettolosa e discutibile”, sostenendo che la maggioranza di centrosinistra avrebbe agito per motivi ideologici, senza adeguate riflessioni sulle implicazioni politiche e morali del riconoscimento.
Baiocchi ritiene che la città non possa restare indifferente e invita sindaco e giunta a ritirare immediatamente la benemerenza, per difendere un principio democratico fondamentale come la libertà di stampa.
A suo avviso, mantenere il riconoscimento dopo quelle affermazioni equivarrebbe a legittimare, anche solo indirettamente, una narrazione che rischia di indebolire l’indipendenza dell’informazione.
Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia presenterà una mozione formale in Consiglio comunale per chiederne la revoca.
Per Baiocchi “la difesa dei diritti umani non può essere declinata a geometria variabile, né piegata a interpretazioni che finiscono per relativizzare la violenza”.