Politica

lunedì 29 gennaio 2024

Pesaro 2024, Marchionni: "La conduzione di Bonolis non è stata una bella presentazione per la capitale"

Pesaro 2024, Marchionni: "La conduzione di Bonolis non è stata una bella presentazione per la capitale"

di Giulia Marchionni consigliera comunale 

Caro Direttore,
l'eco nazionale sulla controversa conduzione di Paolo Bonolis non è stata una bella presentazione per la capitale italiana della cultura. Ancora di più, considerando che le polemiche non sono basate su concetti strumentali, ma sono fondate e ben motivate. Bonolis è indiscutibilmente un professionista della TV italiana, sicuramente tra i più popolari. Può piacere o non piacere a seconda delle preferenze personali, ma il punto non è questo. La questione riguarda l'opportunità di affidare la conduzione della cerimonia di inaugurazione in diretta nazionale e di fronte al presidente della Repubblica italiana a Paolo Bonolis, il quale, su quel palco, non ha fatto altro che essere se stesso, ripetendo ciò a cui è abituato in TV. Cosa ci si sarebbe potuti e dovuti aspettare da Paolo Bonolis? Davvero qualcuno credeva che si sarebbe comportato in modo diverso sul palco della Vitrifrigo Arena, evitando battute e cliché stereotipati in stile "Ciao Darwin"? Purtroppo, in questo caso, non era possibile cambiare canale. Non ci sono, a mio avviso, scusanti che reggano.

La direttrice Perrotta e le 50 orchestrali erano su quel palco per il loro talento e professionalità e non per le scollature. La ripetuta sottolineatura sull'estetica delle orchestrali, unita all'eccesso di confidenza verso la direttrice, sono apparse a tutti fuori contesto. Non sono mai stata incline alle battaglie per i titoli declinati al femminile, ma qui non si tratta solo di piccole differenze linguistiche, bensì culturali: nel termine "direttrice" non c'è un vocativo al femminile, ma un riconoscimento di studi e sacrifici decennali alle spalle. A Pesaro, le donne sono oggi (finalmente) protagoniste. Prefetto, Presidente del tribunale, Procuratore capo, Presidente degli industriali e tra qualche giorno il questore sono ruoli che a Pesaro sono declinati al femminile. Donne che nei contesti formali non sono semplici "signore", ma professioniste a cui va riconosciuto anche a parole lo stesso valore rispetto ai colleghi maschi.

Diciamolo chiaramente: nella scelta di Bonolis è stata privilegiata la popolarità e il clamore mediatico, e non certamente l'opportunità rispetto alla tipologia di evento. Una scelta che si è rivelata contraddittoria rispetto alle tante parole pronunciate in questi anni in consiglio comunale dal sindaco. Ma bisognava stupire e chi meglio può farlo se non chi conduce da decenni un programma TV in prima serata il sabato sera? Se così non fosse, verrebbe da chiedersi, perché non affidarsi a un colto e brillante marchigiano come Neri Marcorè? Una scelta probabilmente troppo provinciale per chi ragiona sempre attraverso format costruiti per intercettare echi "nazionali".

Ad ogni modo il mondo del futuro è, e sarà sempre più, al femminile e i pesaresi hanno già dimostrato di essere molto più avanti dei tristi cliché ascoltati sul palco della Vitrifrigo Arena.

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