Politica
lunedì 09 settembre 2019
giovedì 03 aprile 2025
di PD Pesaro
Quando tacere potrebbe essere una concreta e apprezzata manifestazione di buonsenso, assistiamo a scene inverosimili da presunti paladini della giustizia all’incontrario.
Rimasti vittime di loro stessi, ingabbiati nella spasmodica ricerca di prove e volontà di denuncia ad ogni costo e scopiazzate qua e là da altre forze civiche, incuranti e ignoranti della normativa in vigore approvata dal governo della loro stessa parte politica.
Questo è successo ieri al gruppo di opposizione consiliare che in pompa magna si è seduto negli scranni della giunta comunale e con enfasi ha iniziato una conferenza stampa in fretta e furia, scavalcando anche chi realmente aveva avanzato le denunce e appropriandosi anche di meriti non propri, per essere i primi a dare la notizia di una ipotetica svolta nelle indagini legate ad ANAC nei confronti della Fondazione Arti Visive Pescheria, del suo Presidente Daniele Vimini e del CDA.
Peccato che abbiano riscosso a loro danno una sonora figuraccia, a seguito di una mala interpretazione della normativa e la diffamazione pubblica di figure istituzionali che hanno operato nel pieno rispetto delle norme e delle leggi, come in tanti altri comuni italiani governati dalla loro stessa parte politica.
La fretta è cattiva consigliera e le accuse rivolte al nostro stimato e apprezzato assessore alla cultura Daniele Vimini le rispediamo al mittente permettendoci anche di gridar loro vergogna per essersi macchiati di un affronto istituzionale che fa ben comprendere quale fosse il vero scopo; non la verità ma solo discredito a fini elettorali che purtroppo gli si rivolterà contro e farà comprendere ai pesaresi perché non siano mai riusciti ad andare al governo della città.
Ci preme inoltre sottolineare che i ruoli ricoperti dall’assessore Vimini non sono mai stati da lui richiesti, li ha accettati per maggiori responsabilità peraltro “non retribuite” e portando a compimento risultati straordinari che la destra per frustrazione e invidia ha sempre cercato di sminuire, ma sono oggi sotto gli occhi di tutti.
Non sono credibili e per un buon titolo di giornale consigliamo loro di tornare ad occuparsi di intitolazioni, sgambatoi e stazioni di servizio dismesse, temi su cui si spendono con tanto interesse e a cui dedicano gran parte del loro lavoro populista e pretestuoso lontano dalle vere necessità dei pesaresi.
Ci hanno anche detto che perderemo le elezioni, ma se questa è l’alternativa per Pesaro siamo serenamente convinti che governeremo ancora per i prossimi ottant’anni.
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lunedì 09 settembre 2019
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