Politica
lunedì 09 settembre 2019
lunedì 17 febbraio 2020
di Partito Comunista Italiano Federazione PCI Pesaro-Urbino
Non si sono ancora placate le ovvie polemiche suscitate dalla sconcertante proposta del sindaco di Pesaro Matteo Ricci del PD, che vuole dedicare una via all’ex-latitante Bettino Craxi, apripista della sudditanza alle politiche neoliberiste praticate dalla cosiddetta "sinistra riformista” in questi ultimi 30 anni e campione di anticomunismo. Craxi non è stato solo un esponente del sistema perverso di Tangentopoli, ma è soprattutto colui che ha distrutto la Sinistra in questo Paese, colpito i diritti dei lavoratori con l’abolizione della la scala mobile, devastato le finanze pubbliche, guidato un complesso sistema di potere che ha aperto la strada al degrado politico e morale dell’Italia, finendo persino per aprire la strada a Silvio Berlusconi con le conseguenze devastanti che tutti ben conosciamo. Il Partito Comunista Italiano, raccogliendo le numerose segnalazioni di tanti cittadini di Pesaro e non solo, propone al contrario di dedicare una strada della Città ad Enrico Berlinguer, un Comunista mai pentito, che considerava il marxismo e il leninismo due capisaldi irrinunciabili per chiunque si definisca di Sinistra. Berlinguer è stato sempre coerente con la difesa dei lavoratori, contrario alla sudditanza del nostro Paese nei confronti degli USA e dell’Europa del capitale e della finanza, sempre attento, al contrario di Craxi che lo derideva per questo, alla Questione Morale, denunciando in modo risoluto la commistione criminosa tra politica, malaffare, mafia e finanza. Tutto ciò che Berlinguer aveva previsto si è purtroppo avverato, compresa la distruzione del partito comunista, perpetrata alla Bolognina nel 1989 proprio ad opera degli emuli del craxismo, un evento nefasto che ha indebolito i lavoratori e gettato le basi per la cancellazione di una concezione alta della Politica nel nostro Paese. Dedicare una strada ad Enrico Berlinguer sarebbe il primo passo per quella auspicabile e necessaria autocritica da parte del PD, un partito che, rinnegando tutta la sua storia, ha spalancato un’autostrada alla svolta neoliberista e a tratti reazionaria che attanaglia il nostro Paese.
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