Politica

giovedì 03 dicembre 2020

Murgia (Una Città in Comune): "Allarmanti le parole dell'assessora regionale Latini sulla legge 194"

Murgia (Una Città in Comune): "Allarmanti le parole dell'assessora regionale Latini sulla legge 194"

di Camilla Murgia - Una Città in Comune

Dopo le parole dell’assessora regionale Latini al TgR Marche riguardo la legge 194, grande preoccupazione da parte della lista civica Città in Comune e in particolare della consigliera pesarese capogruppo Camilla Murgia.

“Sono parole pericolose da più punti di vista: dall’incipit dell’intervista in cui non si fa riferimento alla problematica di disuguaglianza di genere nella Giunta, liquidata con un superficiale “lavorare bene con le donne” da parte dell’intervistata come se fosse una questione del trovarsi a proprio agio o meno.

La risposta alla domanda sulla RU486 è ben più allarmante, non solo per la scontata posizione contraria ma, ed è qui la pericolosità, sull’interpretazione che ne si offre all’ascoltatore.

La pillola abortiva è uno strumento per garantire un diritto costituzionale, abortire. Uno strumento meno invasivo, alternativo a quello chirurgico.

Mettere in discussione uno strumento collegandolo a una propria posizione ideologica è sbagliato e anche pericoloso poiché rimette in discussione anni di battaglie e il ruolo della donna nella società.

La 194 è frutto di una rivendicazione all’auto determinazione della donna che non deve essere messa in discussione. Abortire è una scelta complessa, soggettiva e libera. Così deve essere.

Accedere a un diritto costituzionale e garantire un servizio che assicuri la massima sicurezza (sotto vari punti di vista) alla donna è un dovere che tutti noi dovremmo pretendere. Ecco perché queste parole sono pericolose, vanno a ledere la libertà di ognuna di noi.

Non sorprende che nelle Marche, nonostante sia stata tra le prime regioni a utilizzare la pillola abortiva, a oggi la prescrizione sia molto limitata. L’Europa ha più volte ammonito la presenza di medici obiettori nelle strutture ricettive ma nonostante i richiami la situazione non è migliorata. Il dati del 2020 legati all’emergenza Covid fanno emergere un’altra emergenza, quella degli aborti negati anche nelle Marche e l’impossibilità di accedere a un diritto.

È necessaria subito una analisi seria e laica sul rispetto della legge 194, non dichiararsi contro, leggere i dati e comprendere, aprire tavoli concertati con esperti per rispondere a una esigenza reale, non negare quella libertà di scelta.”. 

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