Politica
mercoledì 30 aprile 2025
Morani (PD): "Crescita economica nelle Marche secondo Acquaroli? I dati lo smentiscono, la storia è un'altra"

di Alessia Morani (Partito Democratico)
Il presidente uscente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha recentemente dichiarato che l’economia marchigiana sta "andando alla grande", con un Prodotto Interno Lordo cresciuto del 15% negli ultimi anni.
Ma cosa dicono davvero i dati ufficiali?
A smontare le affermazioni trionfalistiche sono i numeri pubblicati da fonti autorevoli come ISTAT ed Eurostat, che raccontano una realtà ben diversa, fatta di una crescita lenta, inferiore alla media nazionale, e di un peso economico della regione in costante calo rispetto al contesto italiano.
Il confronto con il PIL nazionale: Marche sotto la media
Secondo i dati ISTAT, dal 2019 al 2024 il PIL delle Marche è cresciuto del 2,8%, a fronte di una media italiana del 3,3%. Una differenza significativa, considerando che la crescita economica italiana, già di per sé modesta, è comunque superiore a quella registrata dalla nostra regione.
Eurostat: PIL nominale in calo rispetto all’Italia
Anche il PIL nominale (a prezzi correnti di mercato), utilizzato da Acquaroli per sostenere il suo +15%, mostra dati meno entusiastici: l’Italia ha registrato un +18,4%, mentre le Marche si fermano al +14,7%. Un gap che dimostra come la narrazione ottimista non regga all’analisi delle fonti ufficiali.
Peso economico delle Marche in calo sul PIL nazionale
Il terzo indicatore è forse il più preoccupante: la quota del PIL marchigiano sul PIL italiano è passata dal 2,39% nel 2019 al 2,31% nel 2023. Un segnale chiaro di progressivo ridimensionamento del peso economico regionale, che smentisce qualsiasi ipotesi di boom economico.
I marchigiani conoscono la realtà: serve verità, non propaganda
Dati alla mano, parlare di una crescita straordinaria appare quantomeno fuorviante. I marchigiani, che ogni giorno affrontano le difficoltà di fare impresa e lavorare in un contesto complesso, meritano trasparenza e politiche economiche concrete, non slogan elettorali.
Il tempo delle promesse non mantenute sembra avviarsi alla conclusione: con le prossime elezioni regionali alle porte, si apre l’opportunità di costruire un’alternativa basata su verità, visione e rispetto per chi ogni giorno contribuisce con impegno allo sviluppo delle Marche.