Politica

lunedì 19 maggio 2025

Meloni "pontiera" tra Stati Uniti e Unione Europea: trilaterale per rilanciare il dialogo transatlantico

Meloni "pontiera" tra Stati Uniti e Unione Europea: trilaterale per rilanciare il dialogo transatlantico

Un tavolo tondo bianco a Palazzo Chigi, tre bandiere - italiana, americana ed europea - e un dialogo che punta a riannodare i fili tra le due sponde dell’Atlantico. 

È durato circa un’ora il trilaterale tra la premier Giorgia Meloni, il vicepresidente americano JD Vance e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. 

Una riunione definita da tutte le parti “costruttiva” e che potrebbe segnare l’inizio di un percorso per sanare le ferite della guerra dei dazi e rilanciare un accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione europea.

Accanto a Meloni anche il segretario di Stato americano Marco Rubio, mentre Donald Trump, pur non presente fisicamente, resta sullo sfondo delle dinamiche internazionali. 

“È come se ci fosse”, tagliano corto da Palazzo Chigi, a sottolineare il legame diretto tra la premier italiana e il presidente degli Stati Uniti. 

Un legame rinsaldato anche dal colloquio telefonico avuto sabato scorso, in vista della conversazione tra Trump e Vladimir Putin prevista per oggi, con l’Ucraina ancora al centro delle tensioni globali.

Ma non mancano le polemiche. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha minimizzato il valore del vertice, sostenendo che “l’Italia ha perso il treno” e sottolineando l’esclusione di Roma dalla telefonata che vede coinvolti i leader europei Starmer, Macron e Merz insieme a Trump sul tema del conflitto ucraino. 

Anche Matteo Renzi ha invitato Meloni a “tornare al tavolo che conta”, criticando l’isolamento italiano nei principali dossier geopolitici.

Eppure la premier non nasconde la propria soddisfazione. 

A un mese dalla visita alla Casa Bianca, dove aveva invitato Trump in Italia per un vertice Usa-Ue, Meloni porta a casa un risultato che definisce “un passo in avanti per l’unità dell’Occidente”, in un momento segnato da tensioni con Parigi e accuse interne di marginalizzazione internazionale.

Il contesto è favorevole: l’insediamento del nuovo Papa, Leone XIV, ha riportato a Roma molti leader mondiali e favorito il clima di dialogo. 

Proprio nei giorni del funerale del predecessore Francesco, von der Leyen e Trump si erano scambiati una stretta di mano sul sagrato di San Pietro, mentre Meloni incontrava JD Vance a Palazzo Chigi, lanciando il segnale che per trattare con Washington servono canali diretti.

Ora il dossier commerciale passa nelle mani della Commissione europea, titolare delle competenze in materia. 

I prossimi passi saranno decisivi: a inizio luglio scadono i tre mesi di sospensione dei dazi, e quella scadenza rappresenta l’orizzonte per raggiungere un’intesa che rimetta in moto il dialogo transatlantico.

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