Politica
giovedì 20 ottobre 2022
Meloni: "L'Italia è parte dell'Europa e della NATO, chi non è d'accordo non potrà far parte del governo"

di ANSA
L'Italia non sarà "mai l'anello debole dell'Occidente".
E il governo a guida Giorgia Meloni sarà saldamente atlantista.
O non sarà. Dopo 24 ore di riflessione la leader di Fratelli d'Italia affida a una nota un messaggio che suona come un aut aut agli alleati. Le regole di ingaggio devono essere chiare, la posizione in politica estera "inequivocabile". E l'obiettivo quello di dare risposte ai cittadini seguendo "il programma" se venerdì, come resta lo scenario più probabile, Sergio Mattarella al termine di un giorno e mezzo di consultazioni le darà l'incarico.
"Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara - rimarca la leader di Fdi - intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L'Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell'Europa e dell'Alleanza atlantica. Chi non fosse d'accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo".
Ancora risuonano, nei corridoi di Montecitorio, le ennesime esternazioni di Silvio Berlusconi in un ulteriore audio registrato alla riunione di ieri. Parole che continuano a suscitare reazioni a metà tra lo stupore e l'irritazione in casa di Fdi. Contatti tra i due non risultano: Meloni, dicono i suoi, è rimasta tutto il giorno a lavorare, al riparo da taccuini e telecamere e anche dagli interrogativi sulla squadra che si fanno più insistenti tra gli alleati. Anche perché uno dei punti fermi dello schema che ha in mente, quello di Antonio Tajani agli Esteri, entra nel mirino delle opposizioni e inizia a suscitare qualche dubbio anche nelle file del centrodestra.
NUOVO AUDIO SHOCK
Silvio Berlusconi attacca Zelensky e torna a terremotare la politica italiana: la seconda puntata del suo audio registrato alla riunione con i deputati azzurri provoca un effetto ancora più scioccante rispetto a ieri: oltre a parlare della sua amicizia con Putin, tra regali e "lettere dolcissime", stavolta l'ex premier critica violentemente il Presidente ucraino, accusandolo di aver triplicato gli attacchi al Donbass. Un secondo sonoro, diffuso da Lapresse, che getta altra benzina in un clima già infuocato e in pochi minuti imbarazza profondamente la maggioranza e scatena la protesta delle opposizioni. Carlo Calenda e Giuseppe Conte esplicitamente ritengono che a questo punto nessun esponente di Forza Italia possa andare alla Farnesina. Un caos assoluto che scoppia a ridosso delle consultazioni al Colle per la formazione del nuovo governo.
Le parole di Berlusconi nell'audio: "Nel 2014 a Minsk si firma un accordo di pace tra l'Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass, senza che nessuno attaccasse l'altro. L'Ucraina - affonda l'ex premier - butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche che subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Poi arriva Zelensky che triplica gli attacchi alle due repubbliche".