Politica
giovedì 27 giugno 2024
Meloni contro i nuovi vertici dell'Unione Europea: "Scelti senza alcun rispetto del voto dei cittadini italiani"

di ANSA
"Rispetto del voto dei cittadini. Di uno dei paesi fondatori dell'Europa unita. Il terzo per economia e popolazione. E quello con il governo "più stabile".
Giorgia Meloni non nasconde in Parlamento la sua irritazione per l'intesa sui nuovi vertici europei trovata a tre, tra popolari, socialisti e liberali, che certo non è "democrazia", visto che peraltro sono i conservatori il terzo gruppo della nuova Eurocamera. Contesta il "metodo e il merito" delle scelte, e si dice pronta a "tornare a sottolinearlo" anche alla riunione del Consiglio europeo chiamato a esprimersi sui cosiddetti top jobs.
Se non una dichiarazione di guerra, poco ci manca. Difficile, se non ci saranno cambiamenti del quadro nelle prossime ore, che il dissenso italiano si possa trasformare in un sì al pacchetto di nomine, con la carta dell'astensione pronta sul tavolo che sarebbe clamorosa e senza precedenti per l'Italia. E che certo complicherebbe la strada a un bis di Ursula von der Leyen appeso, ripete più volte la premier, a una "maggioranza fragile" e che è tutta da dimostrare al momento del voto (segreto) dell'europarlamento. Lo scenario preoccupa non poco Antonio Tajani, che da giorni spinge perché la sua famiglia europea, il Ppe, apra a Ecr.
"E' chiaro che Meloni deve puntare i piedi", dice il vicepremier e leader di Fi, ma, ricorda, "non è solo il capo di Ecr è anche il presidente del Consiglio di un governo dove c'è anche il Ppe dentro". Gli azzurri, insiste, voteranno "sì al pacchetto attuale, non credo che l'Italia possa votare no".
Al termine dei lavori in Senato si è tenuta una riunione per mettere a punto la strategia del governo italiano: secondo quanto si apprende la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fatto il punto con i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, in vista del Consiglio europeo che prenderà il via domani a Bruxelles.