Politica

mercoledì 19 agosto 2020

Lugli (5 Stelle Pesaro): "Cose che quasi non si crede: ex consiglieri puristi del Movimento, ora candidati a destra o sinistra contro di noi"

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Lugli (5 Stelle Pesaro): "Cose che quasi non si crede: ex consiglieri puristi del Movimento, ora candidati a destra o sinistra contro di noi"

di Lorenzo Lugli, Movimento 5 Stelle Pesaro

Ho visto cose che quasi non ci si crede: ex consiglieri, puristi del M5S passare con disinvoltura a liste di destra o sinistra, candidarsi contro il M5S e pretendere di continuare a parlare come se niente fosse. Transfughi rancorosi già relegati all’oblio che trovano incredibilmente spazio sui quotidiani locali come se fossero opinionisti di chissà che. Gente che non è stata capace di realizzare nulla nei tempi in cui eravamo forti ed in crescita esponenziale, ora si permettono di puntare il dito verso chi lavora con profitto in mezzo a difficoltà che loro stessi continuano a creare. Ho visto integralisti del pensiero pentastellato ignorare le indicazioni che arrivano dal Governo e tirare dritto verso una strada che lo mette in difficoltà nei confronti dell’avversario politico. Nel mio lavoro di consigliere e, più recentemente di capogruppo locale, devo essere innanzitutto portavoce, quindi avere occhi e orecchie sui bisogni della città che ovviamente devono essere risolti in armonia con la politica regionale e soprattutto nazionale. Ma quando i livelli superiori danno indicazioni contrastanti, scatta la priorità assoluta: il bene della città e dei cittadini. Chiedete ai cittadini se sono contenti che riapra l’università o se gli dispiace di avere un piano di potenziamento della sicurezza urbana, oppure chiedetegli se la proposta di ridurre le tasse locali, il ripensamento della viabilità in senso sostenibile, provare ad attrarre investitori sul nostro territorio usando i dettami di quel Green New Deal che lo stesso governo sostiene, sono cose che apprezzano o no. Chiedetegli se l’abbattimento delle barriere architettoniche poteva aspettare ancora, se i finanziamenti che abbiamo trovato per la riapertura del Museo Oliveriano, se il restauro della pala del Bellini possono aspettare ancora. Perché noi tutto questo lo abbiamo già fatto. Abbiamo dimostrato coi fatti, non con le parole che la nostra scelta aveva a cuore la città e non le poltrone. Il nostro impegno dimostra senza ombra di dubbio e in maniera incontrovertibile che abbiamo lavorato con profitto sui temi prioritari del M5S: dalla Democrazia Diretta con l’adozione del Bilancio Partecipato, alla difesa del suolo con il ritiro della edificabilità della zona celletta, al rilancio dell’economia con la proposta di strumenti importanti per la lotta all’evasione fiscale e il supporto alle PMI, la tutela delle fasce deboli con la Rete Sociale, la mobilità sostenibile e la decarbonizzazione, la riconversione delle vecchie strutture in un nuovo piano di rinascita del comparto industriale, la mobilità sostenibile. L’elenco sarebbe lunghissimo ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Se quanto elencato sopra è una colpa allora mi dichiaro colpevole di aver fatto il bene della città portando un modo nuovo di intendere la politica che anziché creare muri, costruisce ponti. Il dialogo politico è stato un esempio di come si potrebbe lavorare sempre. Volendo.

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