Politica
sabato 24 maggio 2025
La Regione Marche premia le leggende del motorsport Lazzarini e Porfiri, iniziativa del consigliere Dallasta

La Regione Marche ha reso omaggio a due eccellenze dello sport motoristico, celebrando con un encomio solenne le carriere straordinarie di Eugenio Lazzarini e Fabio Porfiri.
La cerimonia di premiazione si è svolta mercoledì a Palazzo delle Marche, su iniziativa del consigliere regionale Giovanni Dallasta (in foto con Lazzarini), che ha fortemente voluto riconoscere il valore sportivo e simbolico dei due campioni.
Eugenio Lazzarini, originario di Urbino, tre volte campione del mondo nel motociclismo, è considerato una vera icona del Motomondiale.
La sua carriera, costellata di successi, conta 27 vittorie, 81 podi e 35 pole position in 132 Gran Premi disputati, segnando un’epoca e affrontando i più grandi piloti del mondo con grinta e classe.
Lazzarini ha portato il nome delle Marche sui circuiti internazionali, diventando un simbolo di eccellenza e passione.
Fabio Porfiri, originario di Corridonia, è invece una leggenda delle gare in salita per auto storiche.
A bordo della sua celebre Lancia Beta Montecarlo, ha conquistato il titolo di Campione Italiano di Velocità in Salita nella classe GTS 2000.
Le sue imprese, frutto di una preparazione tecnica impeccabile e di un talento cristallino, lo hanno reso un punto di riferimento nell’automobilismo storico nazionale.
“Ho voluto con tutte le mie forze che la Regione tributasse il giusto onore a due atleti straordinari che rappresentano l'orgoglio del nostro territorio”, ha dichiarato il consigliere Dallasta durante la cerimonia.
“Lazzarini e Porfiri sono esempi concreti di come talento, dedizione e passione possano condurre a risultati straordinari. Le loro storie devono ispirare le nuove generazioni”.
Con questo riconoscimento, la Regione Marche riafferma il proprio impegno nella valorizzazione dello sport e dei suoi protagonisti, sottolineando il ruolo formativo e identitario delle imprese sportive.
“Premiare Lazzarini e Porfiri - ha concluso Dallasta - non è solo un atto di riconoscenza per i loro successi, ma un segnale chiaro di quanto crediamo nei valori dello sport come patrimonio comune di tutti i marchigiani”.