Politica

martedì 03 dicembre 2024

«La Regione Marche esclude giovani laureati dai concorsi», ha detto la consigliera Micaela Vitri

«La Regione Marche esclude giovani laureati dai concorsi», ha detto la consigliera Micaela Vitri

di Ufficio Stampa

Dopo i 180 infermieri esclusi dal concorso lo scorso anno, ora la stessa situazione capita a otto medici. A dichiararlo è la Consigliera regionale Micaela Vitri che spiega: “Mentre soffriamo la carenza di medici, purtroppo la Regione non è in grado nemmeno di gestire i concorsi per includere i neo laureati”.

È stato appena pubblicato un bando per 13 posti a tempo indeterminato come assistenti sanitari a Torrette e nelle Aziende Sanitarie Territoriali. La presentazione delle domande scadeva il 22 settembre 2024, ma le lauree erano previste un mese dopo.

Oltre tutto il concorso è stato voluto nonostante ci fosse la graduatoria ancora aperta e sarebbe stato sufficiente lo scorrimento, invece la Giunta Acquaroli e la Direzione Sanitaria hanno preferito altre lungaggini burocratiche con ulteriori perdite di tempo. Se davvero ci mancano i medici perché escludere i giovani laureati costringendoli a migrare verso il privato o altre regioni?

La stessa situazione si verificò lo scorso anno quando la Regione fece il concorso per infermieri, che scadeva il 5 ottobre 2023, senza considerare che pochi giorni dopo nelle Marche se ne sarebbero laureati altri 180. Di fatto furono esclusi dalla possibilità di lavorare nel sistema sanitario pubblico regionale.

Sarebbe bastato confrontarsi con le Università e  gli Ordini professionali di Medici e Infermieri per evitare di escludere i neo laureati. Come ho ricordato ieri in Consiglio regionale, la Corte dei Conti in sede di parificazione del Rendiconto, la spesa per il personale sanitario gettonista è passata dai 4 milioni del 2022 agli oltre 20 nel 2023, di cui  la cifra più alta (6.687.945,27 euro )nella nostra provincia.

Proprio ieri-conclude Vitri- l’Assessore alla Sanità Saltamartini, rispondendo alla mia interrogazione, ha affermato che la carenza del personale dipende dal passato e dal numero chiuso a Medicina, ma nei fatti poi esclude giovani medici e infermieri dai concorsi, che potrebbero rappresentare una risorsa preziosa per il sistema sanitario pubblico.

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