Politica
mercoledì 06 dicembre 2023
La Camera blocca il salario minimo: al Senato va il provvedimento sull'equa retribuzione

di Sky Tg 24
Via libera dalla Camera alla delega al governo per un provvedimento sull'equa retribuzione, che stoppa di fatto la proposta di legge sul salario minimo presentata mesi fa dalle opposizioni: è scomparso il riferimento a una retribuzione di 9 euro all’ora (lordi). Per questo, ieri, i partiti di opposizione hanno ritirato la propria firma. "Vergogna, vergogna", hanno urlato oggi in coro dopo l'ok al provvedimento, passato con 153 voti a favore e 118 contrari (tre gli astenuti).
Molti i cartelli con messaggi di protesta, da "Sfruttamento legalizzato" a "Non in nostro nome". "È un giorno triste per la Repubblica. Oggi che accartocciate con una mano la proposta di salario minimo delle opposizioni e con l'altro date un manrovescio a milioni di lavoratori poveri. Vorremmo sapere perché Meloni ce l'ha così tanto con i poveri. Voi all'ascensore sociale state tagliando i fili perché chi è povero resti povero", ha detto la leader dem Elly Schlein durante le dichiarazioni di voto. E ha ribadito: "Non in nostro nome". Ieri, il più chiaro di tutti era stato Giuseppe Conte. La proposta delle opposizioni sul salario minimo è ormai “carta straccia”, aveva detto il leader del MoVimento Cinque Stelle. Che poi ha appunto strappato il testo della proposta. A chi le chiede cosa ne pensa della bagarre alla Camera, la premier Giorgia Meloni risponde: "Un po' sorrido. M5s, Pd ci dicono che il salario minimo è l'unica cosa che va fatta in Italia ma in dieci anni al governo non l'hanno fatta".