Politica

mercoledì 29 marzo 2023

In Italia solo 10 dei 191 miliardi del PNRR sono stati "messi a terra", Fitto: "Alcuni interventi non realizzabili"

In Italia solo 10 dei 191 miliardi del PNRR sono stati "messi a terra", Fitto: "Alcuni interventi non realizzabili"

di Il Fatto Quotidiano

“Se noi oggi capiamo, e lo possiamo capire anche da questa Relazione, che alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026 non possono essere realizzati, ed è matematico, è scientifico che sia così, dobbiamo dirlo con chiarezza e non aspettare il 2025 per aprire il dibattito su di chi sia la colpa“. 

Il Recovery plan arranca, tra carenze amministrative e rincari di energia e materie prime. E il ministro degli affari europei e del Pnrr Raffaele Fitto, intervenendo alla presentazione della relazione della Corte dei Conti sul Pnrr alla Camera, ammette “in chiaro” che a qualche progetto – forse molti – si dovrà rinunciare. O meglio: la sua idea è che potrebbero essere recuperati finanziandoli con fondi di coesione che hanno scadenze più lontane nel tempo. Ovviamente non sarebbe affatto lo stesso. L’impatto sulla crescita dei prossimi tre anni dovrebbe essere rivisto al ribasso.

La presa d’atto di Fitto – che non ha mancato di sottolineare come sia “abbastanza ridicolo” il tentativo “di attribuire a questo governo delle responsabilità” per lo slittamento della consegna della terza tranche del Pnrr – prende spunto dai dati messi in fila dalla Corte. Che mostrano come al dicembre 2022, escludendo gli esborsi per crediti d’imposta che operano in automatico, solo 10 dei 191,4 miliardi della Recovery and resilience facility (il 6%) sia stato “messo a terra”. E siano per esempio stati spesi solo 79 milioni contro i 343 preventivati (su 15,6 miliardi totali) per la “missione” Salute, meno di 240 milioni contro i 631 previsti per Inclusione e coesione sociale, 2,4 miliardi contro i 6,4 che avrebbero dovuto essere utilizzati per la transizione ecologica.  

Accanto all’allarme sulla scarsa capacità di spendere i fondi europei del Pnrr – anche per colpa di “modalità di reclutamento del personale con formule non stabili” che “hanno fatto emergere non poche difficoltà per le amministrazioni” – la relazione ne contiene peraltro anche un altro. Ci sono forti “criticità e ritardi” anche sui programmi del Piano complementare che integra con 30 miliardi di risorse nazionali gli interventi del Pnrr vero e proprio. “La difficile situazione di contesto, legata alle tensioni inflazionistiche e al rialzo dei prezzi dei beni energetici, ha costituito un ostacolo nell’avanzamento delle procedure nel corso del 2022″, scrive la magistratura contabile riguardo al Pnc.

Primo, registrazione presso il Tribunale di Pesaro n°3/2019 del 21 agosto 2019. P.Iva 02699620411

Primo utilizza Cookie di terze parti per personalizzare gli annunci pubblicitari e analizzare il traffico in ingresso. Fornisce informazioni ai Partner sul modo in cui utilizzi il sito, i quali potrebbero utilizzarle secondo quanto previsto delle proprie norme. Per saperne di più o negare il consento a tutti o alcuni cookie clicca su Maggiori Info. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione acconsenti all’uso dei Cookie da parte dei servizi citati nell'Informativa Estesa.

Maggiori Info