Politica
sabato 17 maggio 2025
Italia isolata sull'Ucraina: gelo tra Meloni e Macron dopo l'incontro dei "Volenterosi" a Tirana

Una nuova foto, un nuovo strappo e una distanza che diventa gelo diplomatico.
A margine del vertice della Comunità Politica Europea a Tirana, il secondo incontro in pochi giorni tra Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz e Donald Tusk con Volodymyr Zelensky segna un ulteriore passo avanti della “Coalizione dei Volenterosi” a sostegno dell’Ucraina.
Ma l’Italia di Giorgia Meloni resta fuori dall’inquadratura e dalla strategia comune.
Dopo la missione a Kiev, i quattro leader si sono riuniti nuovamente nella capitale albanese, a pochi metri dalla premier italiana, presente negli stessi spazi del summit ma assente dalla scena che conta.
La foto dei cinque - i quattro europei più Zelensky - rimbalza sui media internazionali, accompagnata dal racconto di un confronto telefonico con Donald Trump.
Ed è proprio questa esclusione, tanto simbolica quanto politica, a far emergere le crepe nella linea italiana sull’Ucraina.
La premier ha provato a chiarire la sua posizione con un punto stampa che suona come una presa di distanza: “L’Italia non è disponibile a inviare truppe in Ucraina e non avrebbe senso partecipare a formati che hanno obiettivi sui quali non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità”.
Una dichiarazione che fa rumore, soprattutto in Italia, dove le opposizioni hanno subito attaccato l’assenza di Meloni dal confronto tra i leader europei più impegnati sul fronte ucraino.
Poco dopo, Emmanuel Macron ha ribattuto indirettamente, smentendo che a Tirana - così come nel precedente incontro a Kiev - si sia discusso di invio di truppe.
“La discussione è sul cessate il fuoco - ha puntualizzato il presidente francese - guardiamoci dal divulgare false informazioni, ce ne sono a sufficienza di quelle russe”.
Il botta e risposta è solo l’ultima espressione di un clima gelido.
Uno scatto del summit mostra Meloni dialogare con Zelensky insieme a Ursula von der Leyen, Tusk e Starmer, ma senza Macron, ancora assente all’arrivo.
L’istantanea conferma la sensazione di una frattura tra l’Italia e il nucleo duro dei Paesi europei che, insieme a Trump, stanno ridefinendo la strategia occidentale sul conflitto.
Dopo l’incontro, i quattro leader hanno ribadito l’intesa con Washington: “Continueremo a lavorare insieme. Il compito principale è mantenere l’unità dei partner europei e americani intorno alla questione ucraina”, hanno dichiarato in una nota congiunta, definendo “inaccettabile” il rifiuto del cessate il fuoco da parte del Cremlino.
Ma in questa unità, per ora, l’Italia sembra sempre più ai margini.