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giovedì 16 ottobre 2025

PD Pesaro: "Il DDL Valditara è un attacco alla libertà di insegnamento e ai diritti delle nuove generazioni"

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PD Pesaro: "Il DDL Valditara è un attacco alla libertà di insegnamento e ai diritti delle nuove generazioni"

Il Disegno di Legge C. 2423, conosciuto come “DDL Valditara” e approvato alla Camera nella giornata di ieri, suscita la ferma opposizione del Partito Democratico pesarese, che lo definisce «un grave attacco alla libertà di insegnamento e al diritto delle nuove generazioni a un’educazione sessuale e affettiva completa e inclusiva».

La proposta, che subordina l’insegnamento dell’educazione sessuale al consenso scritto delle famiglie e ne limita i contenuti a soli aspetti biologici per le fasce d’età più giovani, viene giudicata dal Pd un arretramento rispetto agli standard internazionali e alle raccomandazioni europee.

«Il diritto all’educazione sessuale e affettiva – afferma il Pd Pesaro – è un diritto umano fondamentale, che deve essere garantito fin dall’infanzia. Privare le nuove generazioni di strumenti essenziali per crescere in sicurezza e consapevolezza significa ampliare le disuguaglianze educative e culturali, lasciando spazio a ignoranza, discriminazione e violenza».

Un tema che, sottolineano i democratici, si lega strettamente all’attualità: «Dopo l’ennesimo femminicidio di Milano – prosegue la nota – è inaccettabile che il governo scelga di arretrare invece di intervenire sulle radici della violenza di genere. La miopia politica che nega l’importanza dell’educazione affettiva come strumento di prevenzione è terrificante: senza conoscenza e consapevolezza non ci può essere rispetto».

Il Pd pesarese richiama alla mobilitazione la società civile, il mondo della scuola e le associazioni impegnate da anni nell’educazione e nella lotta alla violenza di genere. «Chiediamo al Parlamento di garantire un’educazione sessuale e affettiva obbligatoria, accessibile e inclusiva in tutte le scuole italiane. Non si tratta di ideologia, ma di diritti e di salute pubblica. La conoscenza non si censura: si pratica, si difende e si estende».

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