Politica
giovedì 07 luglio 2022
Il Parlamento Europeo vuole inserire il diritto all'aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea

di Fanpage
In una risoluzione non legislativa in merito alla decisione della Corte Suprema degli Usa di abolire il diritto d'aborto – decisione che lascia ai singoli stati la possibilità di legiferare sul tema – il Parlamento Europeo chiede di inserire il diritto all'aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Ue. La risoluzione è stata appena approvata a Strasburgo con 324 sì, 155 no e 38 astenuti.
Gli eurodeputati esprimono "piena solidarietà e sostegno alle donne e alle ragazze negli Stati Uniti, nonché a coloro che sono coinvolti nella prestazione e nella promozione del diritto e dell'accesso all'assistenza legale e sicura all'aborto in circostanze così difficili".
Hanno poi affermato che occorre presentare al Consiglio una proposta di modifica dell'articolo 7 della Carta, perché "ogni persona ha diritto all'aborto sicuro e legale".
Nella risoluzione, come reazione alla revoca della sentenza del 1973 sul caso Roe v. Wade che ha cancellato il diritto costituzionale di abortire, i parlamentari europei hanno condannato il deterioramento della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne negli Stati Uniti, chiedendo al Congresso statunitense di approvare un progetto di legge che tuteli l'aborto a livello federale. Hanno infine espresso preoccupazione per un possibile aumento del flusso di denaro per finanziare gruppi anti-genere e anti-scelta, in Europa e nel mondo, e hanno esortato gli Stati membri a depenalizzare l'aborto, a eliminare e combattere tutte le rimanenti restrizioni giuridiche, finanziarie, pratiche e sociali.
"I Paesi Ue – si legge nella risoluzione – dovrebbero garantire l'accesso a servizi di aborto sicuri, legali e gratuiti, a servizi di assistenza sanitaria prenatale e materna, alla pianificazione familiare volontaria, a servizi adatti ai giovani, nonché alla prevenzione, al trattamento e al sostegno nella lotta all'Hiv, senza discriminazione alcuna".