Il Parlamento dell'Unione Europea chiede agli Stati membri di riconoscere lo Stato di Palestina

Il Parlamento europeo ha approvato a Strasburgo una risoluzione sulla crisi umanitaria in corso a Gaza, la prima votata in aula da oltre un anno. 

Il documento, presentato da Verdi, Socialisti e Liberali, ha ottenuto 305 voti a favore, 151 contrari e 122 astenuti, dopo una lunga pausa per lo scrutinio degli emendamenti. 

La risoluzione invita gli stati membri dell’Ue a valutare il riconoscimento dello Stato di Palestina e sostiene l’approccio della presidente Ursula von der Leyen sull’accordo di associazione Ue-Israele, senza però inserire riferimenti alle responsabilità di genocidio da parte di Israele.

Il voto ha messo in evidenza profonde divisioni tra le delegazioni italiane: Forza Italia ha votato a favore, Fratelli d’Italia si è astenuta e la Lega si è espressa contro. 

Nel campo progressista il Partito Democratico ha votato sì, mentre il Movimento Cinque Stelle e il verde Leoluca Orlando hanno scelto il no; astenuta Ilaria Salis di Sinistra Italiana.

Intanto la situazione sul terreno resta drammatica. L’esercito israeliano ha annunciato che cinque divisioni, pari a decine di migliaia di soldati, sono pronte per una nuova offensiva a Gaza City. 

L’Oms, per voce del direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha condannato gli ordini di evacuazione che coinvolgono circa un milione di civili, sottolineando come la “zona umanitaria” designata da Israele nel sud della Striscia non abbia le risorse per accogliere nuovi sfollati. 

Secondo l’agenzia palestinese Wafa, solo nelle ultime ore almeno 16 civili sono stati uccisi nei bombardamenti.

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, intervenendo al Senato, ha definito la situazione “sempre più inaccettabile”, ribadendo la contrarietà al piano israeliano di occupazione di Gaza City e a ogni ipotesi di trasferimento forzato dei palestinesi.