Politica

martedì 26 maggio 2020

Il consiglio della Regione Marche proroga il Piano Casa di due anni

Il consiglio della Regione Marche proroga il Piano Casa di due anni

Due anni di proroga della validità del “Piano Casa” che sarà pertanto utilizzabile fino a dicembre 2022. Decisione assunta dal Consiglio regionale che ha approvato la proposta di legge in materia di riavvio delle attività edilizie, difesa dell’occupazione e contrasto alla crisi economica. Soddisfazione per il presidente della Commissione Governo del Territorio, Andrea Biancani, per il rapido iter di una legge sulla quale si è creata un’ampia convergenza proprio per i benefici che porta con sé. “L’aver prorogato di due anni il Piano Casa è un risultato molto importante – spiega Biancani – intanto perché le famiglie avranno più tempo per programmare gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione di immobili di loro proprietà. Conseguentemente anche il settore dell’edilizia, imprese, fornitori e liberi professionisti ne potranno trarre beneficio, in una sostanziale prospettiva di ripresa dopo un periodo difficile sia per la stagnazione del comparto sia per l’emergenza sanitaria. Altro aspetto molto significativo dell’aver prorogato le opportunità del Piano Casa è quello relativo alla promozione degli interventi sul già costruito, promuovendo tecniche di ristrutturazione e riqualificazione accompagnate da efficientamento energetico, miglioramento sismico e sicurezza. Opportunità in linea con le più recenti disposizioni statali, contenute nel decreto Rilancio (ecobonus, sisma bonus, riqualificazione energetica) in fatto di incentivi alle ristrutturazioni edilizie.

Non è solo la proroga del Piano Casa l’aspetto importante della legge appena approvata dal Consiglio regionale.

“Sarà possibile – sottolinea Biancani – la ristrutturazione con cambio di destinazione d’uso di quegli edifici non residenziali, però ubicati all’interno di zone residenziali, purché inutilizzati almeno dal 1 gennaio 2018, mentre nella precedente versione della legge l’inutilizzo doveva risalire almeno al 2007. Obiettivo di questa modifica è la riqualificazione degli edifici abbandonati all’interno dei centri abitati che spesso sono causa di situazioni di degrado”.  

La legge, infine, sgombra il campo da ogni dubbio di legittimità riguardo alla disciplina della doppia conformità, confermandone a pieno la possibilità di applicazione per piccole difformità di natura formale.

“Attraverso un’interpretazione più corretta della disciplina della doppia conformità – rileva Biancani – ne viene confermata la piena validità, nell’ottica di una maggiore semplificazione delle procedure e della burocrazia edilizia”.

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