Politica
domenica 31 maggio 2020
Il Consiglio del Quartiere 8 di Pesaro sulla riforma degli uffici: "Se nulla cambierà entro il 3 giugno, pronti ad azioni eclatanti senza esludere le dimissioni"

di Consiglio Quartiere 8 di Pesaro (Pozzo Alto, Borgo Santa Maria, Case Bruciate)
Collaborazione, concertazione, dialogo.
Questo era quello che si chiedeva all’Amministrazione nel percorso di riorganizzazione del Decentramento Amministrativo del Comune di Pesaro, condiviso con il Sindaco Ricci, che in più occasioni aveva dato disponibilità ad effettuare incontri con la delegazione del Consiglio di Quartiere.
Questa disponibilità è stata completamente disattesa, fino ad arrivare all’approvazione della Delibera di Giunta n°96 del 18 maggio che ha ratificato in via definitiva scelte fatte dagli amministratori senza alcun tipo di partecipazione degli organi locali.
Questo, nonostante sia stata presentata una mozione nella prima seduta di insediamento del Consiglio di Quartiere che “impegnava il Sindaco, il Consiglio Comunale e la Giunta a garantire che nell’individuazionedelle quattro sedi decentrate mantenesse le sue funzioni quella sita in via Lancisi” a Borgo Santa Maria.
Il decentramento andrebbe attuato in modo che i territori più distanti dal centro e limitatamente serviti datrasporto pubblico possano usufruire di maggiori servizi al cittadino, in modo da percepire la costante presenza dell’Amministrazione.
L’individuazione di Vismara, Cinque Torri, Muraglia e Villa Fastiggi, vicine tra loro e ben collegate con gli uffici centrali è un modo palese di disattendere il principio del decentramento come concepito nella sua origine, fuori quindi da qualsiasi logica politica.
Il giorno 21 maggio, in via ufficiosa, ci è stata comunicata l’approvazione della delibera in questione, ed a quel punto abbiamo insistentemente richiesto un incontro con il Sindaco per ricevere spiegazioni su tempi, modalità di attuazione e mantenimento dei servizi soppressi.
In data 25 maggio siamo stati ricevuti, non dal primo cittadino ma dagli assessori interessati ed il tecnico di riferimento, che ci hanno presentato soluzioni poco chiare, molte ipotesi ed una decisione già presa ed alla quale avremmo dovuto solo adeguarci.
La totale assenza di ascolto dei territori più lontani dal centro è qualcosa che ci fa riflettere, qualcosa che stupisce alla luce dei proclami, degli annunci, degli slogan di un’Amministrazione che esclude dal vocabolario della propria propaganda la parola “periferie” ma che in pratica continua ad accentuare il divario tra il centro città ed i territori decentrati.
“È una questione di numeri, di coefficienti” ci dicono dal “Palazzo”, mentre per noi è una questione di persone, uomini, donne, ragazzi, compaesani.
E mentre questa gente si impegnava, da volontari o da Consiglieri, da cittadini attivi insomma, per rendere un servizio come quello del volontariato in questo difficile periodo, la Giunta deliberava le decisioni suddette.
Quello del Decentramento è solo uno dei temi paradossali del nostro quartiere, non avere ancora piste ciclabili nella cosiddetta “Città della Bicicletta” o non aver nemmeno diritto di replica sulla richiesta di soppressione del nostro istituto scolastico, sono solo altri argomenti che andrebbero discussi.
Ora, il tempo delle parole è finito.
Oggi siamo qui a dichiarare che, se nulla cambierà entro il 3 giugno, data della partenza della riforma degli uffici decentrati, ma soprattutto, se non verremo ascoltati in modo paritario, con considerazione ed onestà intellettuale, la maggioranza del Consiglio del Quartiere 8, ampiamente sostenuto da tutta la popolazione, è pronto ad intraprendere azioni eclatanti senza escludere le proprie dimissioni.