Politica

lunedì 21 ottobre 2024

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che indica quali sono i Paesi per i rimpatri immediati

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che indica quali sono i Paesi per i rimpatri immediati

di Corriere della Sera

Il consiglio dei ministri ha varato le nuove norme in materia di espulsione dei migranti verso i cosiddetti «paesi sicuri». 

Si tenta così di superare il no della magistratura e gli obblighi imposti dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea. 

Il cdm in una manciata di minuti ha approvato un decreto legge che indica quali sono i Paesi verso i quali effettuare i rimpatri immediati: una formula «primaria» e più forte dal punto di vista legislativo rispetto al semplice decreto del ministero degli esteri in vigore fino a oggi.

Il nuovo provvedimento conferma in gran parte la lista delle provenienze considerate sicure dal governo italiano, cercando di «blindare» con una legge di maggiore forza la possibilità di espulsione immediata per chi proviene da uno dei Paesi della lista. 

Questi scendono da 22 e 19. Escono Camerun, Colombia e Nigeria. L'elenco verrà periodicamente aggiornato.

Resta da capire se i tribunali - che nel 95% dei casi non avevano confermato il trattenimento dei migranti - cambieranno il loro atteggiamento. 

L'ostacolo infatti era imposto dalla sentenza del 4 ottobre scorso della Corte dell'Unione Europea che non faceva rientrare gran parte dei 22 Paesi tra quelli in grado di tutelare i diritti di tutti i cittadini. 

I giudici europei avevano precisato che un Paese non può essere sicuro se anche solo parte del suo territorio non garantisce la tutela dei diritti di tutti i cittadini, nessuna categoria esclusa. 

Da qui la cancellazione decisa dal governo di Colombia, Nigeria e Camerun. 

«La sentenza della Corte europea non è stata ben compresa dai giudici» ha detto il ministro Carlo Nordio. 

Aggiungendo: «Ora i tribunali non potranno disapplicare una legge». 

Sempre secondo il guardasigilli «non c'è prova che i migranti arrivino da Paesi non sicuri dato che la provenienza è dichiarata da loro stessi».  

«La nuova lista diventa norma primaria e consente ai giudici di avere un parametro rispetto a una ondivaga interpretazione» ha detto da parte sua il ministro degli interni Matteo Piantedosi. 

«L'individuazione dei Paesi sicuri è complessa - ammette il sottosegretario Alfredo Mantovano - ma la sentenza europea non è una legge». 

 

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