Politica
lunedì 10 ottobre 2022
Il Consiglio comunale di Pesaro ha votato a unanimità l'ordine del giorno a sostegno delle donne iraniane

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro
Unanime e sentito il voto dell’aula all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Pesaro, con carattere d’urgenza, sottoscritto da tutti i gruppi consigliari “Solidarietà alle donne e al popolo iraniano”.
La consigliera Mattioli ha detto: «Non potevamo più stare in silenzio di fronte a questa carneficina, attacchi violenti che stanno scatenando fra le donne iraniane una protesta giusta che dobbiamo appoggiare nella maniera più rapida, anche a livello governativo».
È stata poi Guendalina Blasi a presentare l’odg, «sostenuto da tutti i gruppi consigliari e che arriva nel momento giusto, quello in cui anche le nostre piazze sono mosse da manifestazioni di solidarietà. Il documento esprime sostegno totale alle lotte che studentesse e studenti iraniani stanno portando avanti dopo la morte di Mahsa Amini seguita a un arresto avvenuto per una causa incomprensibile: non indossare un indumento come la regola religiosa impone».
Per questo, il Consiglio comunale “esprime il pieno sostegno e la massima solidarietà alle donne, alle studentesse, agli studenti e a tutto il popolo iraniano, condannando incondizionatamente la sanguinosa repressione attuata dalle autorità contro i manifestanti che stanno lottando, al costo della vita, per la libertà e la pari dignità”.
Lugli: «Quella dell’imposizione del velo è una pratica discriminatoria che vìola i diritti umani e sanciste la sottomissione delle donne. Sul tema dei diritti perduti ci sarebbe tanto da dire, anche in riferimento ai mondiali di calcio del Qatar, paese dove vige la sharia e la pena di morte. Si può giocare in stadi costruiti al prezzo della libertà?».
Leonardi: «La repressione sui manifestanti va contro i diritti sanciti dalle convenzioni internazionali dell’Onu di cui l’Iran è uno Stato membro. È assurdo rischiare la vita per manifestare perché manca la libertà di vivere».
A. Marchionni: «La repressione è dovuta a una cultura islamica che viene declinata nel suo modo retrogrado; quello che riduce la libertà, in particolare delle donne».
Redaelli: «La nostra responsabilità sta nel sostenere le voci di chi chiede la libertà, per fare in modo che anche le più fragili siano ascoltate e sostenute. Responsabilità è anche non trascurare il buono della nostra società: diritti che sono frutto delle azioni plurali di donne e uomini che hanno portato alla storia e alla situazione attuale di diritto».
Il presidente Perugini, ha aggiunto come sia dovere dell’assise «affrontare tali tematiche. Un consiglio comunale può esprimere un orientamento sulla questione» ha detto prima di riportare una riflessione di Adriano Sofri pubblicata su Il Foglio che ha poi traslato su Pesaro: «Il consiglio comunale migliore è quello che c’è fuori da questo consiglio comunale, è nella testimonianza e nell’impegno di ciascuno di noi. Per cui sono molto orgoglioso di questo dibattito condiviso e sentito».
A prendere la parola anche l’assessora alla Crescita e Gentilezza Camilla Murgia: «La battaglia delle donne iraniane riguarda tutti noi. Sono passate poche decine di anni da quando le donne, in Italia, per uscire di casa dovevano avere il permesso dal marito, o che fossero vittime “legalizzate” dei delitti d’onore. Le nostre libertà acquisite comportano la responsabilità di prendere posizione; nella consapevolezza che i diritti vanno difesi perché potrebbero non essere per sempre».
Vanzolini: «La vicenda di Mahsa Amini è stata seguita molto bene da Amnesty ma assomiglia a tante altre che toccano molteplici situazioni di libertà negate, e che a noi sembrano impossibili».
Mattioli: «Chiediamo al governo centrale e a quello di Teheran di interrompere questo modo violento di mettere a tacere la voce della parità di diritti e di libertà richiesta delle donne iraniane».