Politica

martedì 11 febbraio 2025

Il Consiglio Comunale di Pesaro approva la richiesta alla Regione del primario di Ostetricia e Ginecologia

Il Consiglio Comunale di Pesaro approva la richiesta alla Regione del primario di Ostetricia e Ginecologia

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro 

INTERROGAZIONI/INTERPELLANZE

Il pomeriggio è iniziato con l’interrogazione sulla “Riqualificazione e Pedonalizzazione del piazzale della Stazione ferroviaria” presentata dal consigliere Dario Andreolli. A rispondere l’assessore alle Nuove Opere Riccardo Pozzi: «Il percorso di riqualificazione della stazione ferroviaria nasce nel 2021 con i primi accordi che abbiamo poi reso ufficiali dal 2023 con la condivisione dei lavori previsti. In questi anni, abbiamo più volte sentito dire, anche dai banchi dell’opposizione, di quanto quel luogo necessitasse di essere riqualificato in quanto prima porta d’ingresso alla città e primo biglietto da visita per i turisti. La stazione è un luogo in parte degradato, spesso oggetto di soste selvagge, motorini parcheggiati sopra i marciapiedi e bici abbandonate. Quello che si sta invece realizzando è un lavoro importante, finanziato da una mole investimenti enorme, pari a 15milioni di euro (tra quelli di Rfi e quelli dell’Amministrazione)». Pozzi sottolinea che, rispetto alla mobilità, «il progetto cercherà di dare più spazio alle persone, darà maggior luce e avrà un arredo urbano più decoroso; inoltre, si andrà a rivedere la sosta temporanea e quella a rotazione in base agli studi importanti fatti da RFI. Quella breve non verrà cancellata. Ricordo fra l’altro che è sempre esistito il parcheggio cosiddetto “metropark” che permette a tutti, e senza ri-obliterare all’uscita, la sosta entro i 15 minuti. Un’opportunità che dovremmo promuovere di più». Rispetto al confronto con le attività presenti, «Ci siamo più volte confrontati insieme all’assessora Frenquellucci con gli stessi – ha aggiunto Pozzi -. E anche nei prossimi giorni sono previsti altri incontri sul posto per ascoltare le osservazioni e riflessioni rispetto a un intervento che è un’opportunità straordinaria di riqualificazione di un’area che consentirà miglior accessibilità su entrambi i lati. In quello a sud ricordo che il Comune ha acquisito il parcheggio da un privato (che al momento abbiamo consolidato per contenere la formazione di buche) che andremmo ad asfaltare e illuminare una volta terminate le fasi di RFI». «È chiaro che, quando si porta avanti un cantiere di queste dimensioni ci sono dei disagi ma il risultato, lo ricordo, sarà assolutamente positivo per l’area e l’intera città» ha concluso l’assessore.

Si è proseguito poi con il dibattito sulla “Sicurezza scolastica scuola Olivieri”, tema presentato dai consiglieri Marchionni, Lanzi, Bartolomei, Marinucci, Dallasta e Andreolli che hanno presentato un’interrogazione. L’assessore alle Nuove Opere Riccardo Pozzi ha detto: «Il Consiglio comunale ha votato qualche settimana fa un primo passaggio che ha avviato un percorso di valorizzazione che consentirà l’Amministrazione comunale di individuare le risorse che serviranno per un importante intervento di miglioramento sismico della scuola Olivieri di via Confalonieri. Nelle premesse dell’interrogazione è stata inserita la relazione dello studio Gea del 2022 nel quale veniva richiesto all’Amministrazione di programmare una serie di interventi di miglioramento sismico entro 4 anni. L’amministrazione comunale, a riguardo, ha individuato un iter nel quale si è impegnato a destinare i proventi della vendita della scuola ex Manzi per un intervento di miglioramento sismico della Olivieri. Nelle settimane appena passate sono stati pianificati e realizzati interventi sulla copertura, nell’impermeabilizzazione e per la manutenzione ordinaria, definendo, contemporaneamente, un percorso chiaro che prevede un’interlocuzione con lo stesso studio. L’amministrazione, quindi, si impegnerà ad individuare le risorse del bilancio comunale per realizzare un progetto esecutivo di oltre un milione di euro», ha concluso l’assessore.

DELIBERE

Approvata con 32 voti favorevoli la “Variazione al Piano triennale delle opere pubbliche 2025-2027 e aggiornamento Dup 2025-2027” presentata dall’assessore Pozzi, che ha detto: «A un mese dall’approvazione del Piano triennale, torniamo sullo stesso con una variazione che andrà ad arricchire la città con un intervento da 650mila euro per la riqualificazione e il recupero delle mura di Casteldimezzo. Darà valore al borgo e alla città, consentirà un camminamento pedonale che oggi non c’è più, perché ricoperto da terra di riporto e da vegetazione. Un contesto che sta peggiorando in termini di sicurezza». Il progetto «realizzerà un percorso di particolare bellezza in un luogo di particolare pregio naturalistico e paesaggistico dentro la splendida cornice del Parco San Bartolo – aggiunge Pozzi -. E andrà ad arricchire l’esperienza dei visitatori all’interno di un borgo, quello di Casteldimezzo, che ha saputo mantenere la sua identità, il suo valore, la sua bellezza. L’intervento è reso possibile dalla capacità dell’Amministrazione comunale di intercettare un bando della Regione Marche che ha visto il Comune, in un primo momento, non assegnatario del finanziamento che ci è stato poi assegnato in modo parziale rispetto alle condizioni previste dal bando. Per lo stesso, l’Amministrazione comparteciperà con 350mila euro. Il finanziamento si integra a quello speso quest’estate assegnando la realizzazione del progetto preliminare che farà da traccia a quello esecutivo che realizzeremo nelle prossime settimane; permetterà l’avvio imminente del cantiere per avere, a primavera 2026, un’infrastruttura nuova che recupera i bastioni esistenti, che collega il borgo, lo illumina con suggestive luci, lo arricchisce con elementi in corten cha danno ulteriore pregio a un intervento di pregio condiviso con la Soprintendenza che recupererà e consoliderà le mura di Casteldimezzo, borgo su cui l’Amministrazione investe e che valorizza».
Gli interventi:

Redaelli: «Il progetto di riqualificazione può prendere il via grazie ad una grande opportunità che la Regione Marche ha messo a disposizione del Comune di Pesaro, che a sua volta è stato bravo a cogliere. Un’opportunità che si inserisce dentro ad una serie di politiche ben precise che la Regione sta portando avanti con questa amministrazione; una scelta che parte dal presidente Acquaroli, seguito poi da tutta la squadra regionale, per valorizzare i borghi con bandi e finanziamenti fondamentali per incrementare l’attività turistica di tutto il territorio».

Boresta: «Ad integrazione di quanto già riferito dal collega Redaelli, accanto a questo bando che fa focus sulla riqualificazione delle mura storiche di Casteldimezzo, occorre non dimenticare che è recentissimo l’investimento che la Regione Marche ha fatto sul Parco San Bartolo, di 1.307.000.000 euro, per la valorizzazione dei sentieri naturalistici destinati ai camminatori, nonché per mettere in sicurezza i punti critici della zona».

Bernardi: «Nessun ringraziamento alla Regione che ha semplicemente rispettato quanto definito nel documento del bando presentato».

Marinucci: «Guardiamo i fatti: io sono contento che venga migliorato questo bellissimo borgo, una perla del nostro territorio. Però, devo far presente una disparità di trattamento per le Colline. Dico all’amministrazione di ricordarsi anche degli altri borghi che abbiamo, altrettanto belli e che aspettano di essere valorizzati».

Fabbri: «Credo che bisogna ricordarsi di tutto quello che c’è di bello a Pesaro da valorizzare ma, grazie alla collaborazione tra Comune e Regione, stiamo cogliendo a pieno ogni opportunità cercando di fare il massimo per portare nuova luce nei borghi».

Dallasta: «Dagli interventi che ho appena sentito, sembra che la Regione Marche non abbia mai finanziato nulla nel nostro territorio, ma vorrei sapere quanti fondi regionali ha messo la precedente amministrazione (regionale) dal 2010 al 2020 sul Parco San Bartolo. Mi risulta non arrivare nemmeno al 10% di quello che l’attuale Regione Marche ha investito ultimamente. In questo caso la Regione ha fatto molto bene».

Tommasoli: «La Regione fa il suo dovere: riceve trasferimenti dallo stato centrale e ridistribuisce i fondi sul territorio, sostenendo le attività economiche, la sanità ecc... Entro nel merito della questione dicendo che, quello che dovremmo fare tutti noi consiglieri, è aiutare la Giunta ad individuare i migliori bandi emanati dalla Regione, in modo da intercettare più fondi possibili come fatto anche, in questo caso, con il bando di Casteldimezzo». 

Biancani: «Questa amministrazione ha la capacità di investire anche nei luoghi meno popolati, abbiamo deciso di partecipare al bando sulle mura di Casteldimezzo perché riteniamo che sia uno dei borghi più belli del nostro territorio, dandoci l’opportunità di fare un vero salto di qualità che l’amministrazione comunale ha messo in gioco. Dopodiché, siamo stati costretti ad una variazione di bilancio investendo 350mila euro (rispetto ai 150 definiti dal bando in precedenza): un sacrificio importante che dimostra quanto questa amministrazione abbia a cuore i borghi e voglia investire su tutto il territorio». Poi precisa: «Purtroppo non abbiamo ottenuto lo stesso risultato per il bando di Fiorenzuola di Focara, che prevedeva una collaborazione pubblico-privato. Il soggetto lo avevamo già individuato e si era mostrato disponibile a un co-finanziamento che avrebbe ampliato l’offerta ricettiva della zona. Mi auguro che la Regione promuova altri bandi per stimolare lo stesso comune e i privati al miglioramento di tutta la città, e non solo».

Malandrino: «È una delibera che da gusto votare. La collaborazione tra i due enti porterà nella zona un valore aggiunto notevole». Il consigliere ha elencato le risorse della Regione per il territorio: «Ha stanziato 204milioni per l’ospedale, per i borghi della Regione altri 100milioni, per il porto 11,5milioni, per la galleria della Guinza altri 130milioni. È interesse del Comune collaborare con la Regione».

Mariani: «Intervento importante per il recupero abitativo ma anche per quello storico che si realizzerà per le mura. Il progetto dà dignità al paese ed è un impegno forte dell’Amministrazione comunale che ha mantenuto i suoi impegni. Purtroppo, siamo arrivati sotto a quel punto della graduatoria che ha previsto un cofinanziamento maggiore».

Andreolli: «Ricordo che stiamo parlando di un bando, che è un atto voluto perché ritenuto strategico per l’obiettivo regionale di valorizzare e recuperare i borghi. Ed è ben diverso da un finanziamento». «I bandi non sono una trattativa ma una classifica» e «Lo scorrimento della graduatoria non arriva per trattativa: il Comune adotti una strategia meno “a spalle larghe”».

Marchionni: «Quel territorio attendeva un intervento da tanti anni». «Ben venga se dovessero esserci nuovi bandi per riqualificare altre zone della città come successo per le mura di Monteciccardo. È un modo per riqualificare questi borghi che possono diventare il motore di quell’economia del turismo lento che sta facendo volare le Marche e aiutare la rinascita dei territori di periferia».

Mattioli: «Sono fondi che provengono da una delibera della giunta regionale Ceriscioli del 2023 relativa a stanziamenti dei fondi FESR che hanno portato circa 1milione per la Ciclovia Adriatica e per i borghi. Arrivando dei fondi europei, il presidente della Regione non doveva che ridistribuirli nel territorio. È comunque un finanziamento importante».

Cioppi: «Come consiglieri del Comune di Pesaro, dobbiamo sottolineare la bravura dell’Amministrazione che in 10 giorni ha reperito una cifra più alta di quella prevista per poter co-finanziare il progetto per il miglioramento di un nostro borgo».

L’emiciclo ha poi discusso, e approvato con 26 voti favorevoli la “Variazione al Bilancio di previsione finanziario 2025-2027 ai sensi dell’art. 175 Tuel – Applicazione quote vincolate dell’avanzo di amministrazione presunto al 31/12/2024”. «Delibera che non so quanti comuni abbiano la forza e la capacità di approvare e che stanzia 343mila euro di risorse nuove per il co-finanziamento al bando per le mura di Casteldimezzo - ha detto l’assessore Riccardo Pozzi nel presentare la delibera – a riprova di un bilancio solido messo in discussione dai consiglieri di opposizione nell’ultimo consiglio». L’assessore ha ripercorso alcune fasi: «Dopo un'istruttoria istruita in maniera a nostro parere sbagliata, abbiamo fatto un'istanza in autotutela per rivedere la graduatoria del bando regionale sulle mura storiche. Non capisco come facciano i consiglieri di centrodestra a dirsi preoccupati perché quest’azione ha messo in difficoltà i piccoli comuni. Ricordo loro che è stata la Regione a togliere le risorse del bando al Comune in graduatoria che non è riuscito nei tempi previsti a trovare la quota di co-finanziamento. Risorse che sono state riassegnate quindi a Pesaro. Sono queste le modalità di un bando voluto dalla Regione». Pozzi riprende, «Pochi giorni dopo che il Comune di Pesaro ha annunciato la volontà di fare ricorso, la Regione ha distribuito i soldi ai Comuni in graduatoria, Comuni che hanno iniziato a spenderli per poi doversi fermare a causa di una rivalutazione della Regione. Pesaro non può farsi carico di una sbagliata modalità di formazione di una graduatoria, o prendersi le colpe per il fatto che un altro comune non riesca a trovare risorse. L’Amministrazione comunale è riuscita a trovare 343mila euro di risorse nuove per fare un intervento in più». «Cosa avremmo dovuto dire ai cittadini? - ironizza l’assessore – Che abbiamo subito un danno, che abbiamo speso 25mila euro di soldi pubblici per partecipare al bando formulato in modo non corretto e arrendersi dicendo ‘pazienza’? Sarebbe come dire che i 25mila euro o il progetto delle mura non hanno valore».

Gli interventi:

Marinucci: «Ho apprezzato le parole dell’assessore Pozzi quando definisce le condizioni economiche del Comune di Pesaro “floride”, perché nell’unica commissione che abbiamo fatto sulle manutenzioni è emerso che il Comune di Pesaro ha 600km di strade comunali e, con il milione e mezzo che ci viene destinato, può asfaltarne solo 10km in un anno. Quindi, per asfaltare tutte le strade della città serviranno almeno 60 anni. Sono ben contento, quindi, che si sia dichiarata la presenza di fondi, così almeno potranno essere investiti anche per le asfaltature».

Rocchi: «Questa prima variazione di Bilancio di previsione mette in evidenza la capacità e la virtuosità dell’amministrazione che in poco tempo ha trovato risorse per cofinanziare i fondi intercettati con il bando regionale e destinati al consolidamento delle mura storiche, dei bastioni e del consolidamento del borgo di Casteldimezzo che rappresenta un’ulteriore valorizzazione del nostro patrimonio artistico, culturale e paesaggistico».

MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO

Ad aprire la parte dedicata, è stata la mozione con carattere d'urgenza a firma dei capigruppo di maggioranza per una “Richiesta di intercessione presso la Regione Marche per ottenere un "primariato" per la U.O. di Ostetricia e Ginecologia all'ospedale San Salvatore di Pesaro” che ha ricevuto 20 voti favorevoli (con consiglieri usciti dall’aula al momento del voto).

Mattioli: «Abbiamo finalmente saputo che, dopo un lungo iter di riforme, è stato finalmente presentato l’Atto aziendale per la provincia di Pesaro e Urbino. Durante la conferenza dei sindaci è stato comunicato che il nostro nosocomio non avrà un primariato per l’U.O. Ginecologia e ostetricia». «Il calo di natalità - continua - ha inciso nell’ospedale di Pesaro che, nel 2019, aveva mantenuto la media annua di oltre 700 parti. A causa della chiusura cautelativa prevista nel 2020 per il covid, lo stesso reparto era stato trasferito a Fano. A febbraio 2020, tramite una mozione firmata dalla maggioranza e approvata all’unanimità, abbiamo chiesto che a fine pandemia il reparto venisse riportato a Pesaro. Cosa che è successa nel 2023, ed è vero che lo ha fatto la Regione: ma chi altri doveva farlo?». E ancora, «Ci è stato detto che il limite minimo per un primario fosse di 500 parti, ma questo non è un dato tassativo. Tanto che a Urbino, che non è arrivata a questa cifra, sarà comunque assegnato un primariato».

Dominici: «L’Atto aziendale ha portato ad un declassamento dell’unità di ostetricia e ginecologia. Questo rappresenta un pericolo per il ruolo che il reparto pesarese riveste per il territorio tutto. Ma oggi vorrei portare l’attenzione sui dati tecnici: l’Agenzia Sanitaria Nazionale dice che in alcuni ambiti come ostetricia e ginecologia ci devono essere dei volumi minimi che ad oggi si riferiscono a 500 parti all’anno; Fano li supera mentre Urbino ne ha addirittura meno di Pesaro, però, al contrario nostro, si prevede comunque un primario e quindi un’unità operativa complessa». E poi, prosegue: «La ginecologia che fine farà? Siamo di fronte ad una scelta aziendale che va oltre le reali necessità del territorio. In questo modo rischiamo di far aumentare la mobilità passiva; quindi, l’appello alla Regione e all’Ast, in base a quanto detto sino ad ora, è di rivedere questa decisione».

Marinucci: «Faccio fatica a votare questo documento che ho provato a leggere in poco tempo. E non credo che il sindaco, come me, sia stato avvisato 30 minuti fa della mozione. Mi sembra un uso strumentale della mozione su un tema meritorio, e ciò mi infastidisce. Non ho elementi per poter votare».

Boresta: «È solo grazie alla Regione Marche se il reparto è stato riaperto, in particolare grazie al consigliere regionale Nicola Baiocchi. Il direttore Ast Carelli ha già risposto, fornendo tutte le delucidazioni del caso». Poi specifica: «L’autonomia sarà equiparata ad un’unità operativa complessa, compresa la scelta della nomina di un primario».

Vastante: «Così perderemo altre mamme che andranno a Rimini a partorire, sappiamo bene quanto l’attuale primario stia premendo per spostare tutto su Fano. Pesaro, seconda città delle Marche e città capoluogo di provincia, merita un’unità operativa complessa».

Bernardi: «Togliere il primariato a Pesaro è una decisione dannosa; il reparto era considerato un’eccellenza a livello nazionale per i servizi che offriva e che rischiano di essere tolti senza la presenza di un primario. Da un partito che si riempie la bocca delle parole “sicurezza” e “famiglia” mi aspetterei una lotta costante su questi temi».  Togliere questa figura dall’ospedale di Pesaro significa compromettere la tempestività e la qualità di un servizio erogato a madri e neonati. Senza contare che, senza questa figura, si è molto meno attrattivi per le figure professionali».

Alessandroni: «Nella necessità di fare il possibile per recuperare la mobilità passiva verso Rimini, che nel 2023 ha contato 250 parti, siamo convinti che i reparti di Ostetricia e Ginecologia, oltre alla Pediatria, siano gli unici baluardi per frenare questa fuga. Diversamente sarebbe stato se si fosse parlato di ospedale unico per le due città di cui ancora non è stata deposta la prima pietra».

Il sindaco Biancani è intervenuto nel dibattito sulla mozione: «Le mamme pesaresi che hanno scelto di partorire a Rimini nel 2023 sono state oltre 250 mentre, nel 2024, questo dato è calato drasticamente con circa 60 famiglie che si sono rivolte alla vicina Romagna. I numeri dimostrano che abbiamo ridotto la mobilità passiva, passando da un incremento di oltre 20% nel 2021 rispetto al 2020 - con oltre 200 partorienti che si sono rivolte a Rimini (nel marzo del 2020, infatti, era stato chiuso il reparto che aveva registrato 158 parti) - ad un solo 11% di mobilità passiva nel 2024. Che sono sicuro potrà essere recuperata in brevi tempi, visto l’andamento attuale e grazie anche al lavoro svolto da tutto il personale». E ancora il sindaco rimarca «è stata centrale soprattutto la battaglia svolta per la riapertura del reparto, avvenuta poi nel dicembre del 2022 che era stato chiuso a causa Covid. Questi dati sono la dimostrazione della qualità del reparto di ostetricia e ginecologia di Pesaro che rimane l’unica soluzione alla mobilità passiva verso Rimini e, in quanto tale, è necessario venga valorizzato e potenziato con un suo primario che ne garantisca l’alto livello di qualità nei servizi e nel percorso materno-infantile». Il sindaco Biancani ha ribadito la sua posizione riguardo il nuovo Atto Aziendale che, stando a quanto definito nel documento, farebbe rimanere a Pesaro un reparto di ostetricia e ginecologia senza primario, pur vantando la presenza di neurochirurgia, urologia e altre specialità ad alta complessità «che garantiscono più sicurezza e supporto per le mamme e i futuri nascituri negli interventi che si potrebbero rendere necessari», puntualizza. Poi ribadisce la sua posizione sul nuovo ospedale: «La madre di tutti gli errori è non aver voluto realizzare un nuovo ospedale Pesaro-Fano. La scelta è stata quella di mantenere i reparti in tutti i presidi (Pesaro, Fano e Urbino) decisione che, inevitabilmente sta portando e porterà ulteriori tensioni, conflitti e competizione nelle varie città, impegnati attualmente a garantire massima qualità e servizi possibili nelle proprie strutture. Inoltre, la scelta non ha prodotto una razionalizzazione del personale portando ad inevitabili “doppioni”. Nel momento in cui la Regione Marche ha deciso legittimamente di mantenere questo assetto, è doveroso che Pesaro abbia pari dignità e condizioni, essendo anche l’ospedale che più di tutti garantisce un alto livello di specializzazione».

Andreolli: «Chiudere Ginecologia è stata una scelta di solidarietà giusta che ha permesso di salvare molte vite sotto covid. E la ripresa è stata difficile, ed è stata frutto di una scelta collettiva». Il consigliere dice che il «sindaco sbaglia quando parla di competizione tra ospedali: la regia dell’azienda è una e unica». E ancora, «Questa mozione non è lo strumento operativo con cui il sindaco ha la forza maggiore per poter farsi valere sulle scelte su questo tema. Dovrebbe imparare da uno dei suoi predecessori (Ceriscioli) che presentava in Consiglio comunale solo documenti frutto di un percorso condiviso, che passavano in commissione e arrivavano al voto limati più volte. Davano la forza per rapportarsi con un’azienda che stava nascendo e che si inseriva in un momento di conflittualità».

Marchionni: «Strumentale presentare la mozione a Consiglio comunale già iniziato – ha sottolineato la consigliera -. In questi anni ho incontrato tante persone: mamme, operatrici, oss... e alcune delle istanze che hanno fatto sono anche state risolutive, ma con queste modalità non possiamo intervenire in nessun modo. I numeri che sono stati presentati oggi contano, la sicurezza delle mamme e dei bambini passa anche dai numeri dei parti che un reparto riesce a fare, diciamo basta ai campanilismi».

Malandrino: «Mi spiegate come facciamo noi consiglieri di opposizione a dare un contributo alla discussione se riceviamo solo all’arrivo in Consiglio il testo di una mozione urgente? Vedo che tanti colleghi sono arrivati preparati, perché sciorinavano dati. Questo non è il modo giusto di fare, non è democratico».

Gambini: «Abbiamo ascoltato la consigliera Marchionni esprimere un argomento che ha il suo valore: quello dei numeri, ed era l’argomento cardine per il quale richiedevamo un ospedale unico. La vostra parte politica ha deciso di smontare questa narrativa inserendo proprio il germe del campanilismo, ed infatti oggi lo vediamo crescere assieme a quello della competizione tra reparti nei vari comuni».

Palazzi: «Alla minoranza garantisco l’assoluta non manipolazione della mozione. Appena saputo dell’assenza del primario per Pesaro, insieme alla Commissione 4, mi sono messa a studiare con impegno sull’argomento. La mozione è stata finita stamattina e consegnata a pochi minuti dall’appello nel rispetto dei tempi. Durante il fine settimana sono comunque riuscita a riascoltare le parole del direttore dell’Ast Carelli intervenuto in Consiglio a Fano dicendo “sapete meglio di me che gli ospedali senza primari non vanno avanti”».

Fabbri: «Siamo favorevoli alla mozione per la tutela delle donne, io stessa se 20 anni fa non ci fosse stato questo reparto, non avrei mai avuto mio figlio con me. Vogliamo un primario che non si divida ma che rimanga a Pesaro».
Dallasta: «Quando fu smembrato l’ospedale di Pesaro lo criticammo. Fu una scelta politica e ne abbiamo pagato le competenze. Pesaro avrà salvato vite ma occorre vedere anche quante non ne ha salvate».

Cioppi: «Abbiamo ricevuto diverse lezioni oggi in Consiglio: la prima è una lezione di stile su come fare squadra tra enti; la seconda è stata sullo studiare o meno prima del Consiglio comunale, dall'opposizione non ho capito quale fosse il suggerimento; la terza sull’opportunità o meno di portare questa mozione al voto. Avrei preferito invece conoscere solo una cosa: cosa ne pensa il Consiglio comunale sulla domanda posta tramite la mozione».
Lugli: «Necessario che l’ospedale di Pesaro venga potenziato su tutti gli aspetti, per questo la posizione del Movimento 5 Stelle è favorevole».

Mariani: «Esprimo il mio voto favorevole ma voglio anche dire che la questione della sanità entra a pieno titolo nelle questioni politiche. Senza primario viene mortificato l’ospedale di Pesaro, promuovendo, invece, la mobilità passiva verso la Romagna».

Primo, registrazione presso il Tribunale di Pesaro n°3/2019 del 21 agosto 2019. P.Iva 02699620411

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