Politica
mercoledì 06 aprile 2022
Gruppo consiliare Forza Pesaro Un gran bel po': "L'infermiere di famiglia nelle Marche non è arrivato"
newsdi Gruppo consiliare Forza Pesaro Un gran bel po'
L’infermiere di famiglia a Pesaro e nella Regione Marche, non è arrivato. Questo è quanto denunciano i consiglieri, Vittorio Petretti, Guerrino Amadori, Luigi Iacopini, Tomas Nobili e Laura Biagiotti.
"La tutela della salute è elemento fondamentale ma nonostante si sia iniziato a parlare di infermiere di famiglia a livello nazionale nel Dicembre del 2014 attraverso una proposta di legge volta a modificare il decreto Balduzzi, a seguito del quale è stata introdotta questa particolare figura, nella Regione Marche questo percorso non è ancora iniziato" sottolineano i consiglieri.
L’infermiere di famiglia è, in breve, il professionista sanitario che fornisce ai cittadini gli strumenti assistenziali utili per sostenere il peso di una malattia o di una disabilità cronica direttamente sul territorio e nello specifico all’interno dell’ambiente familiare. L’infermiere di famiglia e comunità, è un professionista responsabile dei processi infermieristici in ambito familiare e di comunità, con conoscenze e competenze specialistiche nelle cure primarie e sanità pubblica.
Non è l’assistente di studio del medico di medicina generale, non è ‘assunto’ da questo, né toglie nulla delle prerogative di diagnosi e cura al medico di famiglia, ma è una figura professionale che insieme ad altre figure professionali forma la rete integrata territoriale, prende in carico in modo autonomo la famiglia, la collettività e il singolo.
Riteniamo, continuano i consiglieri di Forza Pesaro Ungranbelpò, che sia una figura fondamentale per l’assistenza territoriale perché il suo ruolo è quello di promuovere salute, prevenzione e gestire nelle reti multiprofessionali i processi di salute individuali, familiari e della comunità all’interno del sistema delle cure primarie.
Ha un ruolo anche proattivo per promuovere salute, educazione sanitaria per la persona sana, la famiglia e la comunità insegnando l’adozione di corretti stili di vita e di comportamenti adeguati.
Il Piano Sanitario Regionale propone l’infermiere di famiglia ma a tutt’oggi non si vedono né assunzioni né organizzazioni a tal proposito, tutto rimane cartaceo.
Un’ infermiere di Famiglia che lavori in equipe col medico, un infermiere ‘di famiglia’ accanto e a fianco del medico di famiglia, darebbero vita a vere e proprie ‘micro-équipe’ sul territorio che starebbero a fianco del paziente, del cittadino, ciascuno il suo ruolo nel rispetto delle singole professionalità.
Secondo le indicazioni FNOPI nell’ambito della prevenzione l’infermiere di famiglia dovrebbe coprire tutte le fasi della prevenzione:
- primaria, ovvero agendo su tutti quei fattori di rischio di malattia attraverso l’educazione sanitaria sui fattori modificabili come la dieta, la lotta al tabagismo, l’attività fisica, ecc…
- secondaria, la promozione di test di screening ed esami previsti per diagnosticare precocemente le malattie;
- terziaria, modello post-acuzia che include tutti quegli interventi utili ad evitare le riacutizzazioni di malattie croniche;
Come gruppo consiliare riteniamo questo un passo fondamentale nel percorso di una sanità territoriale vicina alla Persona.
Ci auguriamo e auspichiamo che il percorso inizi prima possibile e che la Regione si attivi in maniera tempestiva ed efficace nella tutela della salute dei cittadini.