Politica
lunedì 16 maggio 2022
Giornata contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, Murgia: "Avvilenti le strumentalizzazioni della destra"

di Camilla Murgia, assessora del Comune di Pesaro
È davvero molto avvilente assistere alle strumentazioni della destra, che in queste ore si prodiga contro la circolare inviata dal ministero dell’Istruzione a tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado e che prevede la creazione di «occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali» in occasione della giornata del 17 maggio Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia.
In tutto il mondo le persone continuano a essere vittime quotidianamente di violenza, esclusione e discriminazione a causa dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere, reali o percepiti, o delle loro caratteristiche sessuali, e anche nel nostro Paese sono centinaia le aggressioni e le violenze a sfondo omofobo, molte delle quali avvengono in ambiente scolastico.
La scuola ha la responsabilità di lottare contro le discriminazioni e contribuire a un dibattito lucido e consapevole tra gli studenti, nonostante la Lega o Fratelli di Italia vogliano depennare tale dovere. Forse non sono a conoscenza che dal lontano 1998 lo “Statuto delle studentesse e studenti della scuola secondaria (Dpcr249/1998) recita all’art. 1 comma 3: “La comunità scolastica (…) contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione di identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale”. Se questo non bastasse la posizione della destra ribadisce il pregiudizio sulla scuola italiana e sul corpo docente, evidentemente pensato non professionale nel trattare queste tematiche: la scuola democratica è un luogo pluralista in cui i progetti educativi sono accuratamente pensati, discussi e preparati, senza imposizioni ideologiche. Chi pensa dunque che sia possibile indottrinare ha in mente, evidentemente, le scuole del ventennio fascista e non conosce quelle di oggi, in cui il dialogo, il pensiero critico e la cittadinanza attiva delle studentesse e degli studenti è posto in primo piano.
Invito anche io le scuole del territorio, sensibili e sempre pronte a contrastare ogni forma di discriminazione, a creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi LGBTQ+, alle libertà individuali, stimolando la naturale propensione verso il mondo e alla sua incredibile varietà: “è a Scuola che si imparano i valori dell’uguaglianza e del rispetto sanciti dalla nostra Costituzione. È a Scuola che si impara a essere comunità, a conoscere e a vivere in relazione con gli altri”.