Politica

sabato 22 febbraio 2025

Galantara, Pandolfi: "Situazione disperata con tante criticità, la Regione adegui subito risorse e personale"

Galantara, Pandolfi: "Situazione disperata con tante criticità, la Regione adegui subito risorse e personale"

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro

«La Regione dia la dovuta attenzione al servizio, adegui risorse e personale e riporti la presa in carico anche per i minori» è l’appello di Luca Pandolfi, presidente del comitato dei sindaci dell’Ats1 e assessore alle Politiche sociali dopo l’incontro avuto con le famiglie degli utenti in carico al CDA dell’Ast1 di Galantara che hanno riportato «Una testimonianza dignitosa ma disperata fatta da famiglie che lottano ogni giorno per salvare i propri figli dal baratro, in un contesto sociale in cui ad averne bisogno sono sempre più ragazze e sempre più giovani e in un contesto sanitario di servizi non adeguati, per numero e qualità, al bisogno».

L’incontro è stato voluto dal presidente «per capire dalle famiglie il loro fondamentale punto di vista, per comprendere come stanno funzionano i servizi presenti sul territorio, qual è la situazione al centro, quali sono i problemi e come agire per dare le migliori risposte al cittadino».

La prima tra le criticità riportate dalle famiglie a Pandolfi, è quella relativa al personale «ridotto ai minimi termini. Attualmente è composto da uno psichiatra, due dietiste, un’infermiera e una psicologa in trasferimento in altro servizio. Con questi numeri, nonostante l’impegno e professionalità del personale, le occasioni in cui il centro entra in affanno, creando disagi alle famiglie, sono frequenti, basti pensare ai casi di assenza di personale per malattia». 

C’è poi anche il problema di un continuo turnover dei professionisti, «situazione non auspicabile in un contesto sanitario e di fragilità in cui l’esperienza e le competenze, ma soprattutto il mantenimento di un rapporto di fiducia e conoscenza tra utente e professionista, sono essenziali - aggiunge Pandolfi -. Questo avviene anche perché una parte del personale del centro è formato da soggetti vincolati a progetti legati a fondi regionali con carattere temporaneo, di cui pertanto non è garantita la continuità fondamentale in tutti i contesti di servizi alla persona, sociali e sanitari che siano».

Un altro tema emerso è stato inoltre quello legato alla necessità di accogliere i minori all’interno del Galantara, «come avveniva in passato: un tempestivo intervento di presa in carico e cura è fondamentale per la guarigione. Questo limite di accesso al servizio di Galantara che esclude la presa in carico di minori perché prevederebbe la presenza di altre figure professionali, costringe le famiglie a rivolgersi nell’unica sede a loro dedicata nelle Marche, quella del Salesi di Ancona. Questo è discriminante: spostarsi di almeno 90Km non è semplice, comporta una spesa e la disponibilità di un’intera giornata lavorativa».

I famigliari hanno riportato a Pandolfi anche «l’inadeguatezza del servizio telefonico di prenotazioni, delle segnalazioni di emergenze e di informazioni; coloro che ne hanno necessità sono costretti a interfacciarsi in maniera ricorrente con una messaggeria e non con un operatore esperto».

Pandolfi evidenzia come "questa situazione complessiva di difficoltà richiedere delle risposte certe e immediate da parte della Regione Marche e dell’Ast. Richiede soprattutto chiarezza, perché quanto riporta la paginetta che l’atto aziendale dedica alle 'Misure organizzative relative a ‘disturbi della nutrizione e dell’alimentazione'" non prospetta un chiaro e migliore futuro del servizio.

«È vero sì che l’atto dispone il mantenimento del Centro DCA a Pesaro ma, per il resto, il documento è vago e fumoso, e riporta non sostanziati percorsi “diagnostici-terapeutici multidisciplinari integrati”. Di fatto non dà l’indicazione di contenuto necessaria a chiarire i problemi di Galantara». L’assessore indica anche riserve sulle risorse dedicate: «L’atto aziendale rimanda ogni impegno economico dell’Azienda al finanziamento del progetto “Consolidamento dei servizi della rete regionale per i disturbi del comportamento alimentare DCA”, con fondi assegnati dalla Regione. Fondi che sappiamo non essere nel bilancio Regionale e sulla cui entità e disponibilità non si ha alcuna certezza».

«L’Amministrazione comunale si impegna a riportare agli enti competenti - Regione Marche e Ast - le istanze di famiglie provate emotivamente, che vivono nella fatica e nel dolore giornalieri per la condizione dei propri figli. Con l’auspicio di non aggiungere - all’angoscia di ogni giorno, ai costi a volte proibitivi ma necessari alla cura - l’incertezza di servizi che le istituzioni hanno il dovere di garantire» conclude Pandolfi.

 

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